Moderata e un po’ liberal Porterà tanti voti

Giampaolo

Pioli

Non una scelta giusta. Forse "una scelta perfetta". Kamala Harris la "guerriera", prima donna di colore a venir indicata come vice-presidente, rappresenta già il futuro della Casa Bianca. È la persona che Donald Trump teme di più. Scegliendo la Harris, anche se lo aveva attaccato in modo violento durante i dibattiti delle primarie, Biden ha dimostrato realismo, saggezza e visione politica. Con la sua decisione si può avviare una svolta al femminile nella leadership presidenziale e del partito democratico. Tra le 11 candidate Kamala si è dimostrata fin dall’inizio, la più eloquente e col curriculum più solido. Vincente nelle elezioni come procuratrice prima e senatrice nel 2017. Senza cadaveri nell’armadio, ma solo primati. Certo è ambiziosa, aggressiva, affascinante, ma anche pragmatica, determinata e capace. Un vero asset per il ticket democratico da ieri ribattezzato "nuovo Obama team". Moderata ma con un occhio all’ala liberal del partito, Kamala ha sfilato tra i primi col movimento "Black Lives Matter". È percepita come uno stimolo non un contrappeso. Biden vede in lei la "combattente" in questi ultimi 80 giorni che servono per sconfiggere Trump, e trasmettere energia ed entusiasmo alle mamme bianche delle periferie e alla popolazione di colore che spesso marcia ma non vota. La senatrice californiana sa convincere i grandi donatori e le star di Hollywood. Con lei non è solo l’elite di colore che torna nella stanza dei bottoni, ma sono soprattutto "le donne di Biden".