Mercoledì 24 Aprile 2024

Missili sopra la centrale, sos nucleare

Le bombe russe tornano a scatenare l’incubo di un disastro nucleare. In un’altra giornata segnata da attacchi su obiettivi strategici ucraini, due missili da crociera hanno volato a bassa quota sulla centrale di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, provocando almeno un morto. "Il sorvolo di missili a bassa quota sopra il sito, dove si trovano sette impianti nucleari, comporta rischi enormi. I missili – ha avvertito l’ad dell’operatore nucleare statale Energoatom, Petro Kotin – possono colpire uno o più impianti nucleari, è una minaccia di catastrofe nucleare e radioattiva per tutto il mondo". A Mariupol si sono intensificati i raid russi sull’acciaieria Azovstal, colpita secondo Kiev da 35 attacchi aerei in 24 ore. I circa duemila combattenti del reggimento Azov, asserragliati al suo interno insieme ai marines ucraini e a centinaia di donne e bambini, hanno denunciato il ferimento di alcuni civili e che altri sono rimasti intrappolati tra le macerie.

Bombardamenti che continuano nonostante l’ordine di accerchiare ma non assaltare l’impianto siderurgico emanato in diretta tv da Putin. Il leader del Cremlino ha invece insistito che le ostilità ad Azovstal sono cessate, invitando le forze ucraine a far uscire i civili se non vogliono agire come "terroristi".

Secondo Kiev, però, queste proposte di corridoi umanitari sarebbero in realtà trappole per deportare di fatto la popolazione in Russia. Nella città martire, gli orrori sembrano non finire mai.