"Missili nucleari alla Bielorussia" Putin spinge Minsk verso la guerra

I russi rivendicano l’eliminazione di 80 mercenari polacchi. Kiev: "Ma in agosto torneremo ai confini del ’91"

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Dopo 122 giorni di guerra, il conflitto in Ucraina rischia di coinvolgere altri Paesi, a cominciare dalla Bielorussia. Soprattutto dopo l’incontro di ieri, a San Pietroburgo, tra Vladimir Putin e Alexander Lukashenko, durante il quale il presidente della Federazione Russa ha promesso al suo più stretto alleato europeo la fornitura dei modernissimi Iskander-M, missili a corto raggio capaci di trasportare anche testate atomiche. I Paesi europei e gli Usa – questa la tesi di Putin – hanno "200 armi nucleari tattiche pronte al potenziale uso". Se i membri della Nato compiono esercitazioni con aerei, "stanno pensando a qualcosa", gli ha fatto eco Lukashenko.

Poche ore prima del summit il comando nord dell’esercito ucraino aveva denunciato un "massiccio attacco missilistico" nella regione settentrionale di Chernihiv attorno alle 5 del mattino: venti razzi "sparati dal territorio della Bielorussia e dal cielo" che hanno colpito il villaggio di Desna, a Chernihiv. Secondo l’intelligence, sei velivoli russi sono entrati nello spazio aereo bielorusso e hanno lanciato missili da crociera a circa 50 chilometri dal confine ucraino. Per gli 007 ucraini è "il primo caso di attacco aereo contro l’Ucraina direttamente dal territorio della Bielorussia – finora, almeno ufficialmente, Minsk aveva fornito a Mosca solo supporto logistico – ed è correlato agli sforzi del Cremlino per coinvolgerla in modo diretto nella guerra".

Raid russi, comunque, si sono abbattuti su tutto il Paese. Anche nel nord e nell’ovest, nelle regioni di Kiev (dove è stato reimposto il coprifuoco), a Sumy e Leopoli. Mentre sul fronte orientale l’esercito invasore ha rivendicato l’uccisione di "80 mercenari polacchi". E continua ad avanzare nel Lugansk. A Severodonetsk, dopo il ritiro delle truppe ucraine, il leader ceceno Ramzan Kadyrov, alleato di Mosca, ha annunciato che è stata "liberata" anche la zona industriale e l’impianto chimico Azot, mentre gli 800 civili che si nascondevano all’interno sono stati "evacuati". La città è "totalmente occupata", ha confermato alla tv il sindaco Oleksandre Striouk. Con la resa di Severodonetsk, l’esercito russo ha potuto così lanciare l’assalto a Lysychansk, dove si combatte anche per le strade.Obiettivo prioritario per Mosca: la conquista della città sulla sponda opposta del fiume Donetsk significherebbe infatti per i russi la vittoria nella regione. A dirigere le operazioni è il generale Sergei Surovikin, già alla guida delle truppe in Siria e accusato di brutalità.

Nonostante le pesanti battute d’arresto nel Donbass, il capo dell’intelligence militare, Kyrylo Budanov, ha parlato di ritirata "tattica per raggrupparci su nuove posizioni", E ha promesso una "svolta a partire da agosto", contando sull’arrivo di nuove armi occidentali. "Riprenderemo il controllo dei nostri territori nel prossimo futuro e l’Ucraina tornerà ai confini del ‘91", ha detto.

Alberto Pieri