Mercoledì 24 Aprile 2024

Missili all’Ucraina Mosca attacca Crosetto Il ministro a muso duro "Noi stiamo con gli aggrediti"

Smentito l’accordo con la Francia: "Nessun contratto da 2 miliardi per 700 forniture anti aeree". L’Italia (con Parigi) probabilmente fornirà mezza batteria del sistema di difesa Samp-T

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di Alessandro Farruggia

Scontro al calor bianco, l’ennesimo, tra una Russia che non si capacita nella nostra ferma posizione a fianco dell’aggredita Ucraina e l’Italia. In un post su Telegram, il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, un super falco aduso ad attacchi scomposti ai leader occidentali, ha definito "uno sciocco raro" il ministro della Difesa italiano. "Non ci sono molti sciocchi nelle strutture di potere in Europa – ha scritto Medvedev –. Il ministro della Difesa italiano ha definito la fornitura di veicoli blindati e altre armi all’Ucraina un modo per evitare la Terza guerra mondiale, e questo lo qualifica come uno sciocco raro". Immediata la risposta di Crosetto, sui social che è uno che non la manda a dir dietro. "Se è ‘sciocco’ aiutare una nazione aggredita a difendere la sua esistenza, lo sono. Lo avrei fatto anche a parti invertite. Medvedev pensi a metter fine alla guerra". "Nonostante ciò che lui o l’ambasciatore russo in Italia possono cercare di fare – spiegherà poi Crosetto –, insinuare e premere per farmi cambiare idea, diffondendo fake news sulla Difesa italiana o attacchi personali di bassa lega, io mi ostino a pensare che sia giusto aiutare una nazione aggredita senza alcuna ragione e alcun motivo, come l’Ucraina".

"Se i russi non cercassero una vittoria totale, ma solo la fine delle ostilità e il ripristino della legalità internazionale, che sono l’unico obiettivo del governo italiano – ha aggiunto – basterebbe che mettessero fine alle ostilità e si sedessero al tavolo della pace. Solo in questo modo, e immediatamente, cesserebbe tutto. Sia la guerra sia gli aiuti militari dell’Italia e degli altri Paesi". Crosetto è reduce da un incontro a Roma con il collega francese Sébastien Lecornu anche per fare il punto sugli aiuti per Kiev. Francia e Italia sono d’accordo per fornire il sistema missilistico Samp-T all’Ucraina. Con ogni probabilità si tratterà non di una batteria intera ma di mezza batteria (quindi 3 lanciatori da 8 missili invece di sei lanciatori, più sistema di controllo e radar) e da 120 missili Aster 30 (i missili usati nel Samp-T), pari a 5 ’ricariche’ delle tre batterie. Il costo, diviso tra italia e Francia e in parte coperto da un fondo europeo, sarebbe di 450 milioni di euro. Il quotidiano francese l’Opinion ha scritto ieri che Italia e Francia avrebbero concordato l’acquisto congiunto di 700 missili Aster-30 per il sistema Samp-T, in parte da destinare all’Ucraina. La commessa ammonterebbe a 2 miliardi di euro. Secca e totale la smentita. "In merito a notizie circolate su alcuni media francesi – osserva una nota ufficiale di via XX Settembre – la Difesa precisa che si tratta di notizie prive di fondamento e che, nel corso dell’incontro tra il ministro della Difesa Italiano e il suo omologo francese, non è stato firmato, discusso e nemmeno accennato ad alcun contratto in materia di forniture militari".

Relativamente alle armi pesanti a Kiev l’ambasciatore ucraino in Francia, ieri Vadym Omelchenko, ha sostenuto che i Paesi occidentali "a oggi hanno confermato ufficialmente il loro accordo per la consegna di 321 carri armati pesanti". Ma non vi sono riscontri in tal senso. L’impegno più rilevante è quello della Polonia che trasferirà 14 Leopard 2 e 60 sessanta tank russi, 30 T72 MR e 30 PT 91. La Germania fornirà poi 14 Leopard 2, l’Olanda 18, la Finlandia e la Norvegia 8, la Spagna un numero imprecisato (forse 20), la Svezia dovrebbe fornire 8 Stridsvagn 122, variante locale dei Leopard 2. Non precisato il contributo del Canada (da 4 a 14) A questo si aggiungeranno 14 Challenger dalla Gran Bretagna e 30 T72 dalla Slovacchia. Più, non prima di sei mesi, arriveranno 31 Abrams M1 forniti dagli Stati Uniti. Siamo attorno ai 221-231 carri armati, al netto di un ipotetico contributo turco, e comunque in un range di 6-8 mesi. Ancora lontani dalle speranze ucraine. Brutte notizie per Kiev sono arrivate dal Brasile, perché il neo presidente Lula ha posto il veto alla fornitura di munizioni per i carri armati. Preferendo mantenere una posizione di neutralità.