Mercoledì 24 Aprile 2024

Minimum tax per le multinazionali

Dopo mesi di veti e ricatti, anche la global minimum tax si è sbloccata. Dal Consiglio Ue è giunto il via libera alla tassazione minima per le grandi aziende, parte di un più ampio disegno di riassetto delle regole fiscali tra i Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). L’intesa è arrivata assieme all’ok da tutti i 27 dell’Ue ai 18 miliardi di aiuti all’Ucraina per il 2023, al Pnrr ungherese e al congelamento dei fondi Ue a Budapest per le mancate riforme sullo stato di diritto.

La tassazione minima globale mira a fermare la corsa al ribasso tra Stati sulle aliquote fiscali per attrarre le ‘big corporation’: secondo il riassetto gli utili dei grandi gruppi, multinazionali o società con un fatturato annuo oltre i 750 milioni di euro saranno invece tassati almeno per il 15%. Nel disegno Ocse la riforma verrà integrata poi con un nuovo schema di prelievo fiscale per le multinazionali, basato su una convenzione multilaterale, per far pagare alle ‘big tech’ le imposte sugli utili nei territori in cui sono stati generati. In base a una stima la global minimum tax porterebbe ulteriori entrate fiscali nell’Ue per 83,3 miliardi di euro, 3,1 dei quali per l’Italia (lo studio è del 2021 su dati 2017). Le nuove norme andranno ora adottate dai 27 Paesi dell’Ue entro fine 2023.