di Roberto Giardina BREST (Bielorussia) Ucraina e Russia tornano a parlarsi, ieri a Brest in Bielorussia, dopo il primo round di lunedì scorso. Ci sono poche speranze di giungere a un rapido accordo, ma è stata raggiunta un’intesa sui corridoi umanitari con un ’cessate il fuoco’ temporaneo per proteggere la fuga di centinaia di migliaia di profughi dalle zone di guerra. L’Ucraina spera che si possa giungere a un armistizio, ma, dice il negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak, "il negoziato non ha prodotto il risultato sperato".La tregua è lontana. Mentre si parla, si continua a combattere e a morire. E Zelensky da Kiev accusa Putin di voler guadagnare tempo, per portare a termine l’occupazione, che si sta rivelando per lui più sanguinosa e difficile del previsto. Non è stata la guerra lampo, di tre giorni, sperata dall’ultimo Zar. Quali sono le prospettive? Si intuiscono in parte dalla telefonata, ieri mattina, tra Putin e Macron. Un colloquio durato novanta minuti. Alla fine, il presidente francese ha confessato di essere più pessimista che mai: "Il peggio deve ancora venire". Putin non cede: pretende un’Ucraina neutrale, e demilitarizzata. "L’operazione militare va avanti, non tornerò mai indietro rispetto alla mia dichiarazione su Russia e Ucraina unico popolo, nonostante gli ucraini siano terrorizzati dai neonazisti che li governano", ha detto ieri sera. E ha aggiunto: "I militari russi stanno combattendo per la pace, per non avere un’anti-Russia" creata dall’Occidente "che ci minaccia, anche con armi nucleari". Vuole rimettere al potere a Kiev, al posto di Zelensky, il vecchio presidente, il fedelissimo Victor Yanukovich, deposto il 12 febbraio del 2014 da un colpo di Stato, secondo Putin organizzato dagli americani. Difficile che gli ucraini accettino: Yanukovich è stato condannato da un tribunale a Kiev a 13 anni per aver facilitato l’annessione della Crimea. Anche il ministro degli Esteri, Lavrov, prima ...
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