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"Restringiamo le maglie per evitare guai peggiori". Speranza va dritto al punto: visto ciò che succede in Europa, spiega il ministro della Salute, dobbiamo intervenire con nuove misure per tenere a bada la curva dei contagi. Il Dpcm è vicino al traguardo, "probabilmente" vedrà la luce stasera: si tratta di vedere come finirà l’incontro con le Regioni previsto nel pomeriggio, che dovrà trattare il capitolo più spinoso: l’ipotesi di mettere limiti agli spostamenti tra le diverse aree del Paese. Il quadro delle nuove limitazioni è già emerso, ieri è finito sul tavolo del comitato scientifico nazionale che l’ha completato con le norme sulla diagnostica come la quarantena di 10 giorni e i tamponi rapidi, ora si tratta solo di limarle: al premier Conte il compito di trovare una mediazione tra le richieste dei rigoristi e quelle degli aperturisti. Da sciogliere il nodo delle feste private. "Ho proposto il divieto assoluto nelle case e nei locali", spiega il ministro della Salute, capofila dei fautori della linea dura sul Covid. "Teniamo i ragazzi in sicurezza nelle scuole, dove abbiamo investito perché sono essenziali, ma non all’esterno". Di qui la stretta, su cui lo stesso Conte avrebbe più di un dubbio, al pari della ministra renziana Bellanova. "Lo Stato non può entrare nelle abitazioni private. Lo ritengo un principio sacrosanto", ragiona il premier. Ne è consapevole Speranza che infatti si affida alla "responsabilità dei cittadini", annunciando però anche un rafforzamento dei controlli per assicurare il rispetto delle misure. Oltre allo stop agli sport da contatto che tanti mal di pancia creano dentro e fuori il governo, un grosso fronte di scontro è legato agli spettacoli; nel documento di lavoro (smentito dal ministero della Salute) si parla di 100 spettatori al massimo, ma i una fonte del governo spiega che il testo resta fissato ...
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