Venerdì 19 Aprile 2024

Serial killer Minghella, condannato ad altri 30 anni per un 'cold case'

Si trova in carcere dove sta scontando 131 anni per aver ucciso 7 prostitute, ma non è finita: il pm sta studiando altri 5 'cold case' sospetti

Una fotografia segnaletica di Maurizio Minghella (Ansa)

Una fotografia segnaletica di Maurizio Minghella (Ansa)

Torino, 7 dicembre 2017  - Per il serial killer delle prostitute Maurizio Minghella, 59 anni, arriva una nuova condanna. E' la Corte di Assise di Torino ha infliggergli altri trent'anni di reclusione per l'omicidio di una giovane albanese, Floreta Islami, trovata senza vita in un campo vicino Rivoli nel 1998. 

Minghella è già in galera, condannato all'ergastolo (131 anni di reclusione) per sette delitti tra Liguria e Piemonte. La condanna arriva per l'omicidio di Islami, un 'cold case' riaperto nel 2016. Decisiva la perizia sul dna presente sulla sciarpa usata per strangolare la donna. 

E non è l'unico 'cold case' preso in considerazione per quanto riguarda il serial killer: il pm Roberto Sparagna ha in corso indagini su altri cinque omicidi analoghi, commessi alla fine degli anni '90, che per modalità di esecuzione, potrebbero essere stati commessi da Maurizio Minghella.

I casi che verranno riaperti, e riesaminati con il dna, riguardano le morti di Shehu Nada, Isaku Elly, Erjona Sulejmani, Loredana Maccario e Gallone Carolina, tutte prostitute. E proprio alle nuove analisi eseguibili sui reperti rinvenuti e conservati insieme al dna delle vittime, che i casi potranno essere riaperti. 

Così è avventuto per la rumena, strangolata e ritrovata nelle campagne di Rivoli il giorno di San Valentino del 1998. Nel 1978 il killer era stato condannato a Genova per aver commesso quattro omicidi. Nel '95 era uscito dal carcere in regime di semilibertà, affidato al Gruppo Abele di Torino, e proprio allora il serial killer avrebbe continuato a uccidere.