di Roberto Giardina Le signore del nord, pronte alla difesa armata. Non sono guerriere ma pensano alla Heimat, la loro piccola patria. La finlandese Sanna Marin, 36 anni, la più giovane premier al mondo, e Magdalena Andersonn, 55 anni, primo ministro svedese, chiedono l’ingresso nella Nato, ponendo fine alla neutralità, fino ad ieri un tabù inviolabile. Dopo l’attacco all’Ucraina, Finlandia e Svezia si sentono minacciate. Ed è rapida la risposta di Mosca, duplice e ambigua. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, commenta che Finlandia e Svezia comunque non rappresentano un pericolo per la Russia, tale da prevedere armi nucleari stanziate sul Baltico, mentre l´ex primo ministro Dmitri Medvedev, ieri pacifico e oggi un falco, prevede che il Baltico possa diventare un obiettivo nucleare. E intanto Mosca ammassa le sue truppe al confine come ai tempi dell’Urss. Una terza signora, la premier lituana Ingrid Symonite, interviene a sua volta: "La minaccia russa non è nuova, dobbiamo essere pronti". E rimprovera alla Germania di non intervenire con forza contro Putin: il presidente della Repubblica Steinmeier e il cancelliere Olaf Scholz, si rendono corresponsabili dei crimini di guerra in Ucraina. Mugugni anche da Estonia e Lettonia. Anche se l’accusa è ingiusta, ma al nord il clima è questo. Il Baltico è un piccolo mare, quasi un lago, 677mila chilometri quadrati, circa un quarto del Mediterraneo (due milioni e mezzo). Ci si fronteggia e ci si mischia da sempre. I cavalieri svedesi al culmine della potenza giunsero nel cuore d’Europa. La storia della Finlandia è segnata dalle guerre. All’inizio dell’Ottocento finì sotto il dominio russo alla fine del conflitto tra lo zar e la Svezia. Conquistò l´indipendenza nel 1918, con la fine dell’impero zarista, difesa in due guerre (’39 e ’41) contro i bolscevichi. Per capire servono i libri, come ’Guerra nel fiordo’ di Indro ...
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