Giovedì 18 Aprile 2024

Milizie, mercenari e truppe regolari Il Donbass è già un campo di battaglia

Incursioni nei territori e colpi di mortaio. I bombardamenti hanno provocato vittime anche tra i civili

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I colpi di artiglieria echeggiano lungo la frontiera del Donbass dove si confrontano le Forze Armate, la Guardia nazionale ucraina e i “reparti territoriali“ di Kiev contro le variegate forze dei separatisti delle repubbliche filorusse di Donetsk e Lugansk. Come dal 2014, la guerra è ogni giorno, anche se ormai da anni è guerra di posizione, in attesa di una avanzata russa, che secondo gli americani e gli inglesi è imminente, mentre Mosca la nega e così anche Kiev, che ha smentito ieri che vi siano "segnali di un attacco russo imminente". Ci sia o meno, quel che è certo è che nel Donbass le armi sparano ogni giorno.

"Le forze sostenute dai russi – sostiene il portavoce delle forze ucraine, Pavlo Kovalchuk – hanno violato il cessate il fuoco in Ucraina orientale 53 volte fino alle 17 di domenica 20 febbraio, coinvolgendo armi proibite dagli accordi di Minsk 50 volte". Secondo gli ucraini, le forze di occupazione russe "hanno lanciato quattro attacchi a Krasnohorivka, tre attacchi ad Avdiivka, due attacchi a Hranitne, tre attacchi a Starohnativka, cinque attacchi a Luhanske, tre attacchi a Opytne, a Pisky, a Novohnativka, a Novotoshkivske, Artema, Taramchuk e Staromykhailivka". Il giorno prima l’Osce aveva parlato di ben 1.500 violazioni delle due parti in un solo giorno. L’accusa ucraina di scontri promossi dai filorussi per provocare una risposta ucraina che giustifichi l’intervento russo è ovviamente respinta. Secondo l’agenzia russa Tass che cita fonti della repubblica di Donetsk "le truppe ucraine hanno continuato a bombardare per tutta la notte, colpendo sei aree: Dokuchayevsk, Oktyabr, Sosnovskoye, Aleksandrovka e Spartak". In una tentata incursione nel villaggio di Pionerskoye sarebbero stati uccisi 2 civili e altri sarebbero feriti. Un colpo di mortaio è caduto anche nella regione russa di Rostov. Ma chi si confronta in queste ore sul fronte ucraino?

Le forze di Kiev sono composte dalla parte migliore dell’esercito – forte di 240 mila uomini, quasi un terzo dei quali schierati nel Donbass – reparti della Guardia Nazionale e da diversi gruppi paramilitari pro-ucraini, chiamati “battaglioni di difesa territoriale“. Queste forze comprendono il Battaglione del Donbass, il Battaglione Azov (noto per la sua connotazione neofascista), il Battaglione Charkiv, e la milizia di Oleh Ljaško. Con loro sarebbero impiegati alcune centinaia di mercenari occidentali, tra i quali quelli della Lancaster 6 DMCC di Dubai, e uomini della Frontier, ex Blackwater. La paga da vai 6 ai 10 mila euro al mese. "La Russia ha informazioni secondo le quali mercenari da Kosovo, Albania e Bosnia stanno per essere inviati nel Donbass" ha accusato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, smentito dal ministro degli esteri albanese.

I filorussi contano delle Forze armate della repubblica di Donetsk, la milizia di Luhansk, i volontari dell’Armata ortodossa russa e del battaglione Vostok. A questi si aggiungono reparti cosacchi, volontari ceceni, abkazi e osseti. Complessivamente si parla ci circa 40-45 mila uomini. Mosca ha silenziosamente infiltrato alcune migliaia di mercenari della Wagner, tutti ex militari russi o ucraini, che vengono retribuiti con circa 5 mila dollari al mese. A questi si aggiungono alcune centinaia se non un migliaio di operativi del Gru, il servizio militare russo e consiglieri militari che si occupano in particolare di garantire l’operatività delle armi missilistiche e delle trasmissioni.

Alessandro Farruggia