Giovedì 25 Aprile 2024

Miliziani inglesi catturati dai russi La galassia dei volontari per Kiev

Sono 20mila gli stranieri tra le fila della resistenza ucraina. I prigionieri britannici: scambiateci con l’oligarca

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di Alessandro Farruggia

Due prigionieri britannici, Shaun Pinner e Aiden Aslin, presi dai russi, vorrebbero essere scambiati con l’oligarca ucraino amico di Putin catturato dai servizi segreti ucraini. Le opposte propagande usano i prigionieri pro domo loro, esibendoli come trofei e i prigionieri tentano a loro volta di promuovere uno scambio per ritrovare la libertà. I due britannici sono un caso a parte rispetto ai 20mila volontari della Brigata internazionale arruolati dopo l’inizio della guerra. Uomini venuti da tutto l’Occidente per difendere l’Ucraina dall’attacco russo. Loro sono volontari di lungo corso. Con Kiev almeno dal 2018. I 20mila sono invece impiegati soprattutto nella difesa terrirtoriale e non nelle unità regolari in prima linea. Discorso a parte per i mercenari, che ufficialmente non ci sono, e per gli uomini dei servizi segreti occidentali, che invece ci sono eccome e collaborano con gli ucraini, anche se ufficialmente non esistono.

Esibiti sul prima canale della tv russa, i britannici chiedono al primo ministro Johnson di farsi garante di un baratto tra loro e Medvedchuk, leader dell’opposizione filorussa in Ucraina, accusato di alto tradimento e catturato dagli 007 di Kiev. "Signor Boris Johnson, mi chiamo Shaun Pinner, e io Aiden Aslin vorremmo essere scambiati con Viktor Medvedchuk – afferma Pinner in un video mandato in onda dal programma 60 Minuti del canale televisivo di Stato Rossiya 1–, le chiedo di facilitare lo scambio". In questo senso si era espressa anche la moglie di Medvedchuk, Oxsana, con un appello a Putin. I servizi segreti ucraini ieri hanno diffuso un video dell’oligarca.

"Voglio rivolgermi al presidente Putin e al presidente Zelensky – dice l’oligarca – con la richiesta di scambiarmi dalla parte ucraina con difensori di Mariupol e i suoi abitanti". Kiev quindi è favorevole, ma non il Cremlino che usa cinicamente la vicenda per mostrare la debolezza degli occidentali, e dei loro amici. Non a caso il Cremlino ha già respinto l’idea di uno scambio di prigionieri che coinvolga l’oligarca ucraino. "È un politico straniero, non ha nulla che fare con l’operazione speciale in Ucraina", ha spiegato il portavoce Dmitri Peskov. Come dire: oligarca usato e poi scaricato alla grande.

Nella nebbia informativa che copre ogni guerra, meritano una qualche attenzione i due britannici, che non sono mercenari, come sostiene la tv russa, ma entrambi da anni volontari nell’esercito ucraino. Ma forse sono manovrati, consapevolmente o meno, dai servizi britannici.

Shaun Pinner, 48 anni, del Bedfordshire, è un veterano del Royal Anglian Regiment dove ha servito per 9 anni, anche in Irlanda del Nord e in Bosnia. Quattro anni fa si è trasferito a Kiev e si è arruolato nelle forze armate (quatto arruolamenti, l’ultimo, di 3 anni, scade nel dicembre 2022), sposandosi con una donna del posto. In una intervista rilasciata a gennaio ad un giornale inglese disse: "La mia casa è qui. Difendo la mia città adottiva e la mia famiglia. Non sono un turista di guerra, un estremista o un fanatico di conflitti. Sono integrato in questo paese, combatto con una unità regolare e non lo faccio per soldi".

Aiden Aslin, 28 anni, alias Johnny Wood (dal nome della madre) alias (sui social) “Cossak Gunyi“, è un ex assistente sociale di Nottingham, che nel 2015 si unì ai combattenti curdi dell’Ypg in Siria, rimase 10 mesi con i ’leoni del Rojava’, combattendo a Tel Abyad, e al ritorno fu arrestato dalla polizia inglese con il sospetto di essere un foreign fighter. Fu scagionato, e dopo pochi mesi tornò a combattere con l’Ypg. Ma nel 2018, evidentemente inquieto, si spostò in Ucraina, dove aveva un fidanzata, e dove si unì subito all’esercito ucraino, ottenendo, non si sa come, la doppia cittadinanza. Anche Aslin, come Pinner, finì nella fanteria navale ucraina: lui come mortarista, Pinner, dopo soli pochi mesi di arruolamento, come capo plotone.

Entrambi si sono ritrovati, in reparti diversi, a Mariupol. Adesso tutti e due chiedono di essere scambiati con l’oligarca amico di Putin. Ma sono pedine di un gioco ben più grande. E non è detto che qualcuno li ascolti.