Venerdì 19 Aprile 2024

Militare morto, indagato l’ad di AstraZeneca

L’Ente europeo dei farmaci avverte: "Gravi reazioni allergiche tra gli effetti collaterali". L’azienda taglia ancora del 25% le forniture alle Ue

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C’è anche l’amministratore delegato di AstraZeneca Italia, Lorenzo Wittum, tra i 4 indagati dalla procura di Siracusa per omicidio colposo dopo la morte del sottufficiale Stefano Paternò, 43 anni, di Misterbianco (Catania) deceduto il 9 marzo nelle ore successive alla somministrazione del vaccino. Si tratta di un atto dovuto in vista dell’autopsia. "Fino a questo momento – dice il pm di Siracusa Gaetano Bono, che con la procuratrice Sabrina Gambino coordina l’inchiesta – non è emersa alcuna correlazione tra la morte del sottufficiale Paternò e la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Noi comunque stiamo facendo tutti gli accertamenti. Senza guardare in faccia nessuno". Sono complessivamente 249.600 le dosi arrivate in Italia del lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca sospeso dall’Aifa.

Nel suggerire il blocco del lotto sospetto, l’altro ieri l’Ema ha detto che "i benefici del vaccino continuano a superare i rischi" e pure l’Oms ha detto che "non c’è alcun motivo" per smettere di usare quel tipo di vaccino. Ieri però sempre Ema ha "raccomandato un aggiornamento delle informazioni sul prodotto per includere anafilassi e ipersensibilità (reazioni allergiche) come effetti collaterali". L’aggiornamento si basa su una revisione di 41 segnalazioni di possibile anafilassi osservate tra 5 milioni di vaccinazioni nel Regno Unito. Dopo una revisione dei dati, l’Ema ha ritenuto "probabile un collegamento al vaccino almeno in alcuni di questi casi". Ma in Italia le autorità circoscrivono l’allarme. "La decisione dell’Aifa di bloccare un lotto di vaccini AstraZeneca – ha detto il premier Mario Draghi – è una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi, e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza. Il parere dell’Aifa, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino. L’Ema sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo". AstraZeneca ha (seri) problemi anche sul fronte delle consegne: l’ultimo taglio è del 25% rispetto agli impegni presi 15 giorni fa con l’Europa: altri 10 milioni di dosi rinviate, 1,3 milioni delle quali per l’Italia.

L’ennesimo taglio scatena di nuovo l’ira di Bruxelles che esorta il consiglio di amministrazione ad assumersi le responsabilità e trovare una soluzione al più presto. Ma i ritardi sono generalizzati. Anche Johnson & Johnson – fresco approvato dall’Ema – deve fare i conti con la consegna delle dosi di vaccino anti Covid in Ue. Sono già stati annunciati i primi ritardi a causa di problemi nella catena di approvvigionamento. Il ministro della Salute, Jens Spahn, ha dichiarato che "la Germania dovrà aspettare fino a metà-fine aprile" per le dosi di J&J. E noi, pure.

A. Farr.