NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, stupro nel parco "Ha finto di aiutarmi Poi mi ha violentata"

Denunciato un egiziano: si sarebbe offerto di soccorrere la giovane ubriaca. La vittima è una 18enne salvadoregna. Aperto un fascicolo per violenza sessuale.

Milano, stupro nel parco  "Ha finto di aiutarmi  Poi mi ha violentata"
Milano, stupro nel parco "Ha finto di aiutarmi Poi mi ha violentata"

di Nicola Palma

Lo sconosciuto che si avvicina per darle una mano. La ragazza, intontita, che si fida di lui e si lascia aiutare. Poi il raid in un parchetto poco lontano. È la sequenza che una diciottenne di origini salvadoregne ha descritto alla polizia all’alba di ieri, accusando un coetaneo egiziano, che dice di non aver mai visto prima, di aver abusato di lei in un’area verde a due passi dal corso del Naviglio Grande a Milano, tra via Tortona e la zona di San Cristoforo. Il giovane nordafricano, regolare in Italia e incensurato, è stato identificato e denunciato per violenza sessuale, d’intesa con il pm di turno e in vista dell’esito degli approfondimenti investigativi ancora in corso.

Sono da poco passate le 6.30, gli operatori del 112 ricevono una telefonata per un’aggressione in strada: arrivano un’ambulanza e un equipaggio della Volante del commissariato Ticinese. Lì, sotto il ponte delle Milizie, trovano una ragazza e un ragazzo che si stanno strattonando: lei accusa lui di averla stuprata. Dopo aver fermato il giovane nordafricano, gli investigatori mettono a verbale la ricostruzione della diciottenne (formalizzata anche in una denuncia): racconta di aver trascorso la serata in compagnia del fratello, probabilmente in qualche locale della zona, e di aver bevuto qualche bicchiere di troppo. Poi spiega di aver litigato in piena notte con il fratello, che a quel punto ha deciso di andarsene, lasciandola da sola. Ed è in quei minuti che, sempre stando alle parole della ragazza, si materializza lo sconosciuto: si avvicina, la vede barcollante e in stato confusionale e si offre di aiutarla a tornare a casa. E invece, aggiunge la diciottenne agli agenti, la porta con sé in un parchetto e la costringe ad avere un rapporto sessuale, senza che lei riesca a trovare la forza di reagire. Poi la chiamata ai soccorsi e l’arrivo degli agenti, che trovano entrambi sul posto.

La diciottenne viene accompagnata dai sanitari di Areu alla clinica Mangiagalli per essere sottoposta alle visite mediche del caso e per ricevere il supporto psicologico degli specialisti del centro antiviolenza. Il coetaneo viene indagato a piede libero. A intervento concluso, sono scattate le indagini della polizia per ricostruire tutti i passaggi dell’episodio e cercare riscontri al racconto della diciottenne, anche attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere della zona del presunto agguato.

Gli investigatori sentiranno anche il fratello della ragazza, per accertare perché e quando i due abbiano preso strade diverse e quanto tempo sia passato tra il litigio e l’incontro con l’egiziano. I rilievi si concentreranno pure sull’area verde in cui sarebbe avvenuto lo stupro. La Procura ha aperto un fascicolo per violenza sessuale.