Giovedì 25 Aprile 2024

Milano preoccupa, l’incubo zona rossa Sindaci e governatori chiudono a raffica

Quasi 10mila ricoveri, mille in Rianimazione. Il governo studia una nuova stretta nazionale. A Roma coprifuoco nelle piazze della movida. Il presidente delle Marche riduce la capienza sui mezzi pubblici: il limite scende al 60%. La Sardegna vara il primo lockdown

di Alessandro Farruggia

Nell’esecutivo si rafforza la consapevolezza, con Pd e Leu a spingere, che nei prossimi giorni servirà una stretta ulteriore per evitare lo spettro di un lockdown. La situazione, ammette il premier Giuseppe Conte alla Camera, "è ben diversa da marzo ma si sta rivelando molto critica" e potrebbe portare a una nuovo intervento da parte dell’esecutivo tra domenica e mercoledì. "Siamo pronti a intervenire se sarà necessario" conferma Conte. Da quel che filtra tra le ipotesi c’è la chiusura di palestre, piscine e sale scommesse, ulteriori limitazioni per bar e pub e coprifuoco alle 22 per le aree metropolitane, una riduzione del tasso di occupazione del trasporto pubblico urbano al 50-60% accompagnato da didattica a distanza per le superiori, il contingentamento delle presenze nei centri commerciali che sarebbero chiusi nei weekend e persino, scelta estrema e per ora improbabile, la chiusura dei confini regionali.

Certo è che molti esperti spingono per misure più dure. "Il lockdown si può evitare ma non con le misure attuali: serve di più" sostiene Walter Ricciardi, consigliere del ministro Speranza. Ad aleggiare c’è anche un lockdown per Milano. "Un lockdown a Milano per due settimane è imminente con un Rt a 2,35" sostiene Antonio Giampiero Russo, responsabile Epidemiologia dell’Agenzia tutela salute di Milano. O magari una zona rossa. "Una zona rossa a Milano? Non la escludo", ha detto il dg dell’assessorato al Welfare della Lombardia, Marco Trivelli, mentre il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa aveva detto che "Milano deve prendere le misure necessarie, compresa eventualmente diventare zona rossa", ma poi in una nota ha precisato: "Ritengo che al momento Milano non possa essere dichiarata zona rossa".

Del resto i dati anche ieri non sono stati confortanti. Il rapporto tra tamponi effettuati e positivi risale al 9,4%, e l’ancor più significativo rapporto tra tamponi ai mai testati e positivi balza al 15,3%. Per quest’ultimo la Liguria è al 31,4%, il Veneto al 21,9%, la Lombardia al 18,8%, di poco davanti a Marche e Umbria mentre la Toscana è al 15,7% e l’Emilia Romagna al 13,6%. Ieri si sono registrati altri 16.079 casi, mille in più di mercoledì, ma con 7.500 tamponi in meno. I ricoverati con sintomi sono ora 9.642 (+637), e nelle terapie intensive ci sono 992 persone (+66). In attesa della stretta governativa le regioni si fanno avanti in ordine sparso. In Lombardia ieri notte è scattato il coprifuoco dalle 23 alle 5: Milano appariva deserta e spettrale. Nel Lazio e in Campania la misura partirà stasera.

De Luca, però, ha stabilito già ieri il divieto di circolazione tra province. Solinas (Sardegna) sta per firmare un lockdown regonale di 15 giorni. Tra le misure dal presidente della Regione Marche Acquaroli la riduzione della capienza sui mezzi pubblici dall’80 al 60%. Il governatore lombardo Fontana, come quello piemontese Cirio, hanno deciso la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana. Roma chiude dalle 21 alle 24 le piazze storiche della movida e il presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini ribadisce: "Occorrono ulteriori chiusure parziali".