Mercoledì 24 Aprile 2024

Migranti, rimpatriati 50 tunisini sbarcati a Lampedusa

Intanto è polemica su un altro rimpatrio non riuscito la settimana scorsa: l'aereo si guasta e 15 tunisini che dovevano essere espulsi tornano liberi

Migranti, un barcone in mare in una foto d'archivio (Lapresse)

Migranti, un barcone in mare in una foto d'archivio (Lapresse)

Trapani, 17 settembre 2018 - Sono stati rimpatriati con un volo charter, partito oggi da Palermo, 50 dei 130 tunisini trasferiti sabato da Lampedusa all'hotspot di Trapani. Il dato è confermato dalla questura trapanese. In totale erano 184 le persone sbarcate venerdì sull'isola delle Pelagie. Alcuni dei migranti hanno presentato richiesta d'asilo. Il rimpatrio è stato possibile in virtù dell'accordo di collaborazione esistente tra Italia e Tunisia.

Intanto è polemica su un altro rimpatrio non riuscito: l'aereo si guasta e 15 tunisini che dovevano essere espulsi tornano liberi, anche se con un foglio di via che li obbliga a lasciare l'Italia. L'episodio, di cui scrive oggi il quotidiano 'Il Tempo', è avvenuto la settimana scorsa. "Ci sarebbe da ridere se non fosse che la questione immigrazione è maledettamente seria", afferma Eugenio Bravo, segretario generale del sindacato di polizia Siulp Torino. Nel servizio erano impegnati 100 agenti, di cui 18 da Torino, partiti dal Cpr per scortare 7 tunisini. "Dopo 10 ore sono arrivati a Fiumicino - dice Bravo -. dove sarebbero confluiti altri tunisini partiti da altre parti d'Italia. Il charter doveva essere diretto a Palermo e poi in Tunisia ma alle 9 si è scoperto che l'aereo era guasto". Due tunisini sono stati portati nel Cie, dove erano disponibili posti, mentre per altri 15 è scattato il foglio di via. "Ma nessuno ottempererà all'ordine - conclude Bravo -. Rilasciarli, per quanto legittimo, fa venir meno lo sforzo e l'impegno dei poliziotti".

Si apprende inoltre che fonti del ministero dell'Interno tunisino hanno precisato che il capo del dicastero di Tunisi, Hichem Fourati, non sarà domani a Roma per incontrare il suo omologo italiano, Matteo Salvini. Le fonti, inoltre, sottolineando che si tratterà "di un incontro tecnico a cui parteciperanno alcuni rappresentanti del ministero ed esperti dell'intelligence", affermano che il ministro "non era a conoscenza dell'appuntamento".