Migranti, tensione su vertice Ue. Ira Italia: "Non veniamo se tutto è già scritto"

Circola già una bozza della dichiarazione finale del vertice fissato per domenica a Bruxelles. Salvini: "La nostra proposta protegge i confini dell'Unione". Hotspot in Nordafrica, la Tunisia dice no

Migranti nel porto di Palermo (Ansa)

Migranti nel porto di Palermo (Ansa)

Roma, 20 giugno 2018 - E' sempre caldo il tema dei migranti in Europa mentre prende quota la proposta di creare hotspot Ue in Nordafrica, anche se la Tunisia si è già detta contraria ("Non ha né i mezzi né le condizioni né la capacità di creare questi centri", ha detto l'ambasciatore tunisino presso la Ue, Tahar Chérif).

E oggi il premier italiano Giuseppe Conte ha incontrato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Secondo quanto filtra da palazzo Chigi, Conte ha chiarito la posizione del nostro Paese: è impensabile che l'Italia, in questo momento, possa farsi carico di tutti i migranti dei cosiddetti movimenti secondari che sono negli altri Paesi europei, specie dopo che in più occasioni si è riconosciuto che il nostro Paese è quello più esposto ai flussi migratori. Posizione che il presidente del Consiglio ribadirà domenica a Bruxelles alla riunione informale convocata dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

NUOVE MISURE E IRA ITALIA - L'incontro di domenica dovrebbe portare a nuove misure. Secondo quanto scrive l'Ansa, nella bozza della dichiarazione finale ci sarà il potenziamento dell'agenzia Ue Frontex, che viene trasformata in "una vera e propria polizia di frontiera", e quella del sostegno all'asilo Easo, che diventa "Autorità per l'asilo per condurre le valutazioni sulle richieste d'asilo", anche per imprimere un'accelerazione sui rimpatri. Previste poi procedure "veloci", "meccanismi flessibili congiunti per le riammissioni dei migranti", "controlli dei viaggi in uscita alle stazioni di treni, bus e aeroporti", oltre "all'obbligo per i richiedenti asilo di restare nei Paesi competenti" pena sanzioni. Inoltre ci dovrebbe essere anche un ritorno ai "ricollocamenti" in attesa della riforma di Dublino. Nella bozza, ora all'attenzione degli sherpa dei Paesi che prenderanno parte all'incontro, si prevedono anche risorse per il Fondo fiduciario per l'Africa; uno schema per gli sbarchi dei migranti in Nord Africa; e una lista Ue di Paesi di origine sicuri.

Una bozza che però fa infuriare l'Italia. Sarebbe "inaccettabile", fanno sapere fonti di Palazzo Chigi, se al pre-vertice europeo di domenica prossima fosse tutto già deciso in partenza e in particolare se fosse messa in carico al Paese la questione dei migranti dei "movimenti secondari". Secondo le stesse fonti il premier non andrà a Bruxelles per ratificare una bozza già preconfezionata. 

SALVINI E L'INCONTRO CON L'AUSTRIA - E mentre il Papa sottolinea che "i populisti creano psicosi", invitando tutta l'Europa a farsi carico dell'aiuto e dell'accoglienza delle persone che arrivano, il ministro Matteo Salvini annuncia che presto andrà in Libia ("anche per lo sviluppo industriale del Paese"). "Se qualcuno pensa che l'Italia sia punto di approdo o un campo profughi ha sbagliato a capire", ha detto il titolare del Viminale al termine di un incontro con il suo omologo austriaco Herbet Kickl e il vice cancelliere Heinz Christian Strache. "Stiamo lavorando alla definizione finale della proposta di riforma delle regole a tutela dell'immigrazione - ha aggiunto - per proteggere le frontiere europee e risolvere il problema a monte".

Parole che raccolgono l'approvazione di Strache: "Serve un'alleanza di volenterosi per proteggere l'Europa da chi vuole entrare e vogliamo promuovere questa strategia in collaborazione con l'Italia, in modo da riacquistare la fiducia della popolazione". "Il concetto di solidarietà della Commissione Europea finora ha premiato i trafficanti e non la popolazione. Noi vogliamo capovolgerlo, perché la solidarietà è proteggere le frontiere, il popolo, e quindi attueremo un cambio radicale, una rivoluzione copernicana del pensiero europeo su immigrazione e asilo", dice invece Kickl.

"La Spagna si prenda altri 4 barconi"

"L'aria in Europa sta cambiando e siamo ottimisti, anche perché non vorremmo arrivare a ridiscutere il finanziamento italiano all'Unione Europea", continua Salvini che non risparmia critiche a Madrid e Parigi. "Siamo grati alla Spagna per aver accolto oltre 600 migranti, ma nell'ambito del piano di ricollocamenti si era impegnata a prenderne 3.265 e invece ne ha accolti 235: può accogliere i prossimi 4 barconi - dice -. Anche la Francia nei giorni scorsi ha dimostrato generosità e accoglienza, ma doveva accogliere dall'Italia 9.816 richiedenti asilo e invece ne ha accolti 640. Ne mancano 9.200". Quanto agli 800 morti, vittime quest'anno delle traversate in mare, "pesano sulla coscienza di scafisti e buonisti", conclude Salvini che si è poi recato a Palazzo Chigi per il consiglio dei ministri con Conte e l'altro vicepremier Luigi Di Maio

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L'ULTIMO SBARCO A POZZALLO - Intanto sono drammatici i racconti delle 500 persone sbarcate ieri sera a Pozzallo (Ragusa) dalla nave Diciotti, tra cui ci sono anche i 42 naufraghi salvati dalla nave militare statunitense Trenton (una settantina le vittime). Tra queste storie anche quella di un bambino eritreo di 8 anni che, senza un adulto a fianco, ha compiuto la sua disperata fuga per la vita, per parecchi mesi, attraversando mezza Africa fino all'Europa. Una vera epopea riferita da un'operatrice di Intersos. In totale i piccoli a bordo della nave della Guardia costiera italiana sono 44 e hanno un'età compresa tra gli 8 e i 13 anni.