Roma, 19 settembre 2023 – All’indomani della svolta repressiva in materia di immigrazione, il ministro dell’Interno Piantedosi spiega la politica del governo per contenere gli arrivi e il numero delle presenze. Intanto la Francia avvia la costruzione di un centro di identificazione al confine con la Liguria e mobilita mezzi antiterrorismo.
Sommario
Cpr: uno per ogni regione
L’esecutivo allunga a 18 mesi la durata del soggiorno massimo nei centri per i rimpatri (Cpr) e per farlo deve trovare strutture idonee (costruirne di nuove – anche tensostrutture – o riqualificare quelle esistenti). L’intenzione – spiega il ministro dell’Interno a Ping Pong su Radio 1, è di istituire almeno 1 Cpr per regione per “rafforzare la capacità dello Stato finalmente di avere risultati maggiori in termini di espulsioni. Ce lo chiede l'Europa”. Attualmente in Italia, ha precisato il ministro dell'interno, "sono 10, di cui 1 inattivo per manutenzione". Secondo il ministro non c’è un problema di dignità delle persone che saranno ospitate nei centri (presumibilmente migliaia, visto il ritmo degli sbarchi e la durata della permanenza). La soluzione dei Cpr non è “nulla di particolarmente complicato dal punto di vista del rispetto delle persone – assicura – . Poi certo è evidente che la norma da sola non potrà bastare ma sarà accompagna da un piano'’. Piano che in ancora non ci sarebbe. Per il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza Regioni, Massimiliano Fedriga “nei cpr ci sono tutte persone che hanno precedenti penali, è l'esperienza di Gradisca di Isonzo. Persone imputate di reati come violenza privata e spaccio vogliamo lasciarle libere di andare dove vogliono anzché rimpatriarli?”.
Blocco navale sul piatto
Per fermare gli sbarchi – dice il ministro Piantedosi – l’opzione ‘blocco navale’ resta sul piatto. “Che poi era quanto prevedeva in origine la missione Sophia, che si era fermata ad uno step intermedio, quello del soccorso in mare, che aveva finito con il funzionare da pull factor con ben 44mila migranti soccorsi”. Dunque basterebbe “completare” quella missione, che “alla terza fase prevedeva la possibilità, in accordo con Paesi come la Tunisia, di dispositivi congiunti per la restituzione delle persone che partono e questo sarebbe la piena realizzazione del blocco navale”.
Francia schiera l’antiterrorismo, elicottero su Ventimiglia
Il ministro Piantedosi si è mostrato tranquillo sul rapporto con la Francia che nei giorni scorsi ha escluso di accogliere migranti da Lampedusa. Il suo omologo francese, Gérald Darmanin, secondo il ministro italiano, “è proiettato sulla consapevolezza che l'Italia va aiutata” nella gestione degli arrivi. "La Francia dice questo per dire che non è quello il metodo con cui intende farsi carico del sistema europeo. Anche per noi il tema non è la distribuzione, serve una politica europea di contenimento delle partenze”. Intanto però Parigi si blinda. Il governo francese sta avviando la costruzione di un centro di identificazione al confine, sul versante transalpino della frontiera di Ponte San Ludovico, a Ventimiglia: qui le autorità valuteranno la posizione giuridica dei migranti ed eventuali richieste di asilo. La zona è stata sorvolata stamani anche da un elicottero. A Mentone potrebbe essere allestito un campo per “gestire amministrativamente un centinaio di adulti che cercano di entrare in Francia senza permesso di soggiorno”, fa sapere il sindaco. Il governo è d’Oltralpe starebbe facendo ricorso anche all’antiterrorismo. In un centro vacanze di Sospel sul versante francese della val Roya, ci sono mezzi con la scritta “Mission Vigipirate” che si riferisce a un piano di sicurezza ideato nel 1978 dall'allora presidente della Repubblica francese Valéry Giscard d'Estaing.
Porto Empedocle: “Qui condizioni inumane”
Intanto la tensione non diminuisce nei porti siciliani approdo dei migranti. Per ‘svuotare’ Lampedusa, arrivata quasi al collasso, le persone sono state trasferite a Porto Empedocle, ma anche qui si ripropone il problema. “Siamo arrivati alla condizione di ospitare duemila migranti in una struttura concepita solo per il transito e per non più di 250 persone – afferma il sindaco – . Abbiamo assistito a condizioni disumane, inaccettabili: niente cibo né acqua e sotto il sole, con donne e bimbi che si sono sentiti male e con liti e tensioni per un pezzo di pane. Duecento-trecento persone sono scappate per cercare cibo e acqua. La presidente Meloni dovrebbe venire anche qui”. Porto Empedocle, “farà le barricate, se dovessero ripresentarsi condizioni di emergenza”.
Lampedusa, 300 arrivi nella notte
A Lampedusa non si fermano gli sbarchi. Ammontano a circa 300 gli arrivi durante la notte. Lo riferiscono fonti della Croce rossa italiana. Circa duemila le persone presenti nell'hotspot, secondo le stesse fonti che aggiungono che più o meno 450 migranti partiranno nella mattinata e 180 con volo aereo. Questo mentre Alarm Phone avverte di un gruppo di circa 52 persone in pericolo nelle acque internazionali al largo Libia. - "Continueremo a bloccare la realizzazione di una tendopoli e di ogni altra struttura del genere”, avverte il leader della protesta di Lampedusa, Giacomo Sferlazzo.
Polonia: “Piano Ue disastroso”
Si moltiplicano le tensioni anche nell’Ue. A fare pressione su Bruxelles, è il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, che ha annunciato “una risoluzione speciale in cui esprimeremo la nostra opposizione all'immigrazione clandestina”. Il motivo, spiega, risiede nel fatto che “la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo la sua visita all'isola italiana di Lampedusa, ha annunciato un altro piano disastroso per l'Europa”. “I burocrati europei non hanno a cuore la sicurezza dei cittadini del nostro continente, e quindi anche la sicurezza delle famiglie, delle donne e dei bambini polacchi”. La soluzione all’emergenza migratoria “non è il trasferimento degli immigrati clandestini”.