Mercoledì 24 Aprile 2024

La nave Alex a Lampedusa, sequestrata dalla Finanza. I migranti a terra

Il capitano indagato per "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". Poco prima 4 profughi evacuati per motivi sanitari. Salvini all'attacco: "Darò la vita per difendere i confini". E la Alan Kurdi va a Malta

I migranti della nave ong Alex al porto di Lampedusa (Dire)

I migranti della nave ong Alex al porto di Lampedusa (Dire)

Roma, 6 luglio 2019 - Caos migranti, dopo un'intera giornata di 'guerra' tra ong e Salvini - con qualche frizione anche all'interno del governo e con la Germania - il colpo di scena arriva intorno a mezzanotte. Tutti i migranti rimasti a bordo del veliero Alex possono scendere a terra. Che è successo? Effetto del sequestro penale disposto di iniziativa dalla Guardia di Finanza. Lo fa sapere il Viminale, aggiungendo che l'equipaggio è indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. In realtà, il provvedimento di sequestro, notificato poco prima dell'una di notte, sarebbe stato formalizzato al capitano Tommaso Stella, "che risulta essere l'unico indagato", spiegano da Mediterranea, "e non l'intero equipaggio".

E mentre alla notizia della possibilità di scendere dal veliero è salito un applauso di gioia, immediato il post di Matteo Salvini, che sottolinea quella che considera una sua vittoria:

A caldo anche Mediterranea alza i toni: "Ci hanno già sequestrato una nave, ora un veliero. Salvini sappia che siamo disposti a salvare i migranti con qualunque mezzo, anche con i pedalò... Non ci fermeremo - dice il capo missione Erasmo Palazzotto - Quel che è importante, è avere portato in salvo queste persone".

E in serata la Alan Kurdi, della ong Sea Eye, ha cambiato rotta e ora si sta dirigendo verso Malta, lasciando le acque al largo di Lampedusa. "Non possiamo aspettare finché lo stato di emergenza non prevale - fa sapere la ong - Ora si deve dimostrare se gli altri governi europei appoggiano l'atteggiamento dell'Italia". 

Mediterranea: esposto alla magistratura

"Siamo assolutamente sereni perché convinti di avere operato correttamente e perché abbiamo già presentato un esposto alla magistratura. Diciamo che questa volta siamo arrivati prima della Guardia di Finanza", spiega il capo missione di Mediterranea Erasmo Palazzotto, parlamentare di Leu. Quanto all'esposto, Mediterranea Human Savings l'ha presentato alla procura di Agrigento prima ancora dell'approdo a Lampedusa, e verte sulle procedure che sono state seguite nei confronti della barca a vela Alex, alla quale era stato intimato dalle autorità italiane di recarsi a Malta come "porto sicuro" cosa che, secondo l'esposto, avrebbe messo in pericolo la vita dei migranti soccorsi dalla Ong.

"Tutte le indagini nei confronti delle Ong - ha osservato Palazzotto - finora si sono sempre concluse con un nulla di fatto. E anche le disposizioni contenute nel Dl sicurezza Bis sono state smontate dal Gip di Agrigento Alessandra Vella che non ha convalidato l'arresto della comandante della Sea Watch Carola Rackete. In ogni caso, lo ripeto, noi siamo convinti di essere nel giusto e di avere operato nel rispetto della legge".

Per tutta la giornata la barca di Mediterranea, era rimasta sotto il sole col suo carico di profughi. Sul molo un massiccio spiegamento di forze dell'ordine. "Non avevamo altra scelta. Siamo stremati ma felici di aver portato in salvo queste persone", aveva detto la portavoce  Alessandra Sciurba. Poi, intorno alle 23 quattro profughi, due donne e due minori, sono stati evacuati per motivi sanitari: accusano malori e un forte stato di disidratazione come già avvenuto per il migrante fatto sbarcare subito dopo la visita di un medico dell'Asp.

"Siamo in una situazione surreale - hanno lamentato per tutta la giornata i volontari della ong - Ci sono persone che rischiano di svenire e che devono andare in bagno, i nostri servizi igienici sono inservibili e nessuno ci dice cosa fare. Questo è un sequestro di persona, non è più uno Stato di diritto. Devono farci sbarcare".

Salvini all'attacco

Da parte sua Salvini non ha ceduto di un millimetro, anzi: "Non autorizzo nessuno sbarco di chi se ne frega delle leggi italiane e aiuta gli scafisti. Io denunciato per sequestro di persona? Siamo al ridicolo". La situazione è arrivata a questo punto dopo il no della ong all'invito di Salvini ad andare a Malta. "In queste condizioni andare a Malta mette a rischio sicurezza e incolumità persone - aveva fatto sapere Mediterranea -. Lampedusa è il solo porto sicuro possibile". 

"Di fronte a intollerabile situazione igienico-sanitaria a bordo, nave #ALEX ha dichiarato lo 'stato di necessità'", aveva scritto su Twitter Mediterranea Saving Humans. Il ministro dell'Interno aveva risposto a muso duro: "La nave dei centri sociali, che a quest'ora sarebbe già arrivata a Malta che aveva dato la disponibilità di un porto sicuro, infrange la legge, ignora i divieti ed entra in acque italiane. Le forze dell'ordine sono pronte ad intervenire, vediamo se anche in questo caso la 'giustizia' tollererà l'illegalità: in un Paese normale arresti e sequestro della nave sarebbero immediati. Questi non sono 'salvatori', questi sono complici dei trafficanti di esseri umani".

E in serata, in diretta Facebook, Salvini ha alzato ulteriormente i toni: "E' chiaro ed evidente che è in corso un attacco contro il governo italiano, in particolare contro un ministro che ha dimostrato di avere le palle e di avere il consenso del popolo italiano". E aggiunge: "In Europa sono terrorizzati e le proveranno tutte pur di fermarci e di danneggiarci". IE ancora: "Darò anche la vita per difendere i confini e la sicurezza e il futuro dei nostri figli, che non sono secondi ai tedeschi, ai francesi, ai lussemburghesi. Abbiamo storia, cultura, orgoglio e leggi che, piacciano o non piacciano, vanno rispettate". 

Scontro tra Difesa e Viminale

Alta tensione anche all'interno del governo, sul tema migranti. Il vicepremier leghista chiede l'aiuto della ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, e del ministro dell'Economia, Giovanni Tria. "Domando loro se la difesa dei confini è un diritto-dovere da parte delle istituzioni", polemizza. Trenta però non incassa la frecciata e ricorda che il supporto è stato offerto, ma il Viminale lo ha respinto più volte. L'aiuto che Salvini chiede alla marina, però, è per "bloccare le navi che vogliono portare i clandestini in Italia" e non per aiutarle nel trasporto, puntualizzano fonti del Viminale.  Non passa troppo tempo che la ministra risponde ancora, facendo trapelare una tensione senza precedenti: "Basta attacchi ai militari - dicono fonti del ministero - Esigiamo rispetto. Quanto riportato in queste ore ci sorprende, siamo alla mitologia". Il supporto offerto dalla Difesa, ricordano le fonti, riguardava il trasporto dei migranti a Malta: "Se il Viminale avesse accettato, i migranti sarebbero già a Malta. È un mistero anche per noi il rifiuto espresso dal Viminale".  

Alan Kurdi verso Malta

La nave della ong Sea Eye, con a bordo 65 naufraghi soccorsi ieri, aveva sfidato apertamente il titolare del Viminale: "Non siamo intimiditi da un ministro dell'Interno ma siamo diretti verso il più vicino porto sicuro. Si applica la legge del mare, anche quando qualche rappresentante di governo rifiuta di crederlo",aveva twittato.  E il presidente della ong: "Decideremo cosa fare, per ora non ci sono grossi problemi, ma abbiamo 39 minori". Poi, all'improvviso nella notte, il cambio di rotta: si va a Malta

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"E' una nave tedesca, possono andare in Germania", aveva risposto il ministro dell'Interno. "Abbiamo notificato il divieto di ingresso nelle acque territoriali, se disubbidirà ci saranno tutte le conseguenze del caso. Chi infrange le leggi in Italia risponde delle sue scelte", ha aggiunto.

La Germania dà disponibilità

La Germania, chiamata in causa, ha fatto sapere che è pronta ad accogliere alcuni dei migranti che si trovano a bordo delle due navi delle ong al largo di Lampedusa. "Sia nel caso della 'Alan Kurdì che nel caso di 'Alex' siamo pronti, nell'ambito di una soluzione solidale europea, a prendere alcune delle persone salvate", ha detto il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer.

Seehofer ha anche scritto al collega Salvini, chiedendo di rivedere la sua politica migratoria. "Ti chiedo urgentemente di riconsiderare la tua posizione sulla chiusura dei porti italiani". Le imbarcazioni che salvano i migranti non dovrebbero essere lasciate a vagare nel Mediterraneo, qualunque esse siano", ha aggiunto il ministro tedesco, riferendosi alle ong. 

Ma il vicepremier non ci pensa neanche. "Assolutamente no. Chiediamo anzi al governo Merkel di ritirare la bandiera tedesca a navi che aiutano trafficanti e scafisti, e di rimpatriare i loro cittadini che ignorano le leggi italiane". 

Continuano i mini-sbarchi

Mentre i migranti di Alex sono bloccati a bordo, quasi contemporaneamente 15 migranti, tra cui alcuni minorenni, di probabile nazionalità tunisina, sono stati intercettati dalla Guardia di finanza su un gommone, poi sequestrato, a circa 25 miglia a sud di Mazara del Vallo. La notte scorsa invece erano sbarcati sull'isola di San Pietro, a Taranto, 83 migranti pakistani di cui 12 minori non accompagnati.

Il traghetto bloccato

In tutto ciò ci sono stati altri problemi, a Lampedusa. La Capitaneria di porto aveva bloccato il traghetto di linea Cossyra che, partito da Porto Empedocle stamani, stava per giungere a Lampedusa: per ore è stato al largo senza poter entrare in porto perché la banchina era occupata dal veliero Alex. Intorno alle 20  Alex è stato spostato a Punta Salina, in un'altra zona dell'isola, per permettere l'attracco del traghetto. I migranti continuano a stare a bordo.