Migranti, "piena intesa" per sostegno a Italia da Francia e Germania

Incontro a Parigi tra il Ministro degli Interni Minniti e i corrispettivi Collomb e De Maiziere, alla presenza del commissario Ue Avramopoulos. Arriva un documento: regole per le Ong e fondi alla Libia

Uno degli ultimi sbarchi a Salerno (Olycom)

Uno degli ultimi sbarchi a Salerno (Olycom)

Roma, 2 luglio 2017 - "Piena intesa" per il sostegno all'Italia sulla questione migranti da parte di Francia e Germania. E' quanto emerge dal vertice di Parigi voluto dal ministro dell'Interno Marco Minniti a caccia di alleati in vista dell'incontro giovedì a Tallin con i suoi corrispettivi di tutti e 28 i paesi Ue. Il primo esito tangibile dell'incontro durato circa due ore e mezza tra Minniti, i colleghi tedesco e francese, Thomas de Maziére e Gerard Colomb, e con il commissario europeo per gli Affari interni Dimitri Avramopoulos, è un documento su più temi che si sta mettendo a punto e che l'Italia presenterà giovedì in Estonia agli altri ministri degli Interni.

Al vertice di oggi i presenti hanno dunque convenuto di sostenere l'Italia, messa sotto pressione dai numerosi sbarchi - 84mila dall'inizio dell'anno, in aumento negli ultimi giorni - e su questa base tutti i ministri lavoreranno insieme per avanzare una serie di proposte concrete da presentare al prossimo vertice di Tallinn. Tra i punti dell'intesa, la regolamentazione delle azioni e dei finanziamenti delle Ong e più fondi per consentire alla Libia il controllo delle coste. E altro tema centrale è quello relativo alla ricollocazione dei migranti. Non sarà facile imporre una linea in un'Europa con paesi refrattari, finora, a una collaborazione fattiva, che chiedono - Francia compresa - di distinguere bene tra migranti economici e rifugiati, visto che solo questi ultimi hanno realmente diritto a una protezione. 

SBARCHI E ONG - Tra gli obiettivi fondamentali a cui si lavora c'è quello di ridurre gli sbarchi, puntando sul ruolo delle Ong e la loro libertà di movimento: l'ingresso in acque libiche potrebbe essere vietato così come spegnere il trasponder di bordo per la localizzazione e fare segnali luminosi; e la 'regia' delle operazioni dovrebbe essere riportata in maniera più definita sotto l'ombrello della Guardia Costiera. Il protocollo sulle Ong potrebbe spingersi a bloccare l'accesso in porto a chi non è in regola. Temi delicati - a cui si aggiunge quello della trasparenza sui finanziamenti - dei quali si parlò già settimane fa quando uscirono i contenuti di un dossier Frontex e quando scoppiò un acceso dibattito attorno alle indagini del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro: organizzazioni come Medici senza frontiere reagirono affermando che nella maggior parte dei casi è il sistema di coordinamento di Roma a dire dove andare. Quanto ai porti di destinazione, più complessa appare invece la possibilità di coinvolgere altri soggetti, come Malta, ipotesi a cui pure si era pensato.

RELOCATION - Un altro punto chiave è quello della distribuzione dei migranti. L'Italia chiede all'Europa impegni certi e alcune modifiche. Con le regole oggi in vigore accedono alla relocation solo i richiedenti asilo di nazionalità con un tasso medio di riconoscimento pari o superiore al 75%. Una soglia troppo alta, che si chiede di rivedere.

LA LIBIA - Non solo Europa. Sui migranti "la partita fondamentale - ha dichiarato il ministro Minniti - si gioca in Libia", "paese di transito" da cui è arrivato "nei primi cinque mesi di quest'anno il 97% dei migranti". In questo senso è allo studio l'idea di un sostegno finanziario più cospicuo per il controllo delle coste. Lì, ha detto Minniti serve "un governo stabile e stiamo lavorando per farlo".