Migranti, ok allo sbarco a Pozzallo. Salvini: "Vittoria politica"

In tarda serata arriva il via libera allo sbarco per tutti e 450: saranno smistati nei Paesi che hanno dato disponibilità. La Repubblica Ceca: "Questa è la strada per l'inferno" Un italiano su due vuole i porti chiusi. Ma piace la mediazione di Mattarella

Migranti, lo sbarco di donne e bambini a Pozzallo (Ansa)

Migranti, lo sbarco di donne e bambini a Pozzallo (Ansa)

Roma, 15 luglio 2018 - Migranti, qualcosa si muove. Dopo la Germania, nel primo pomeriggio, anche Spagna e Portogallo hanno seguito l'esempio dato ieri da Francia e Malta: prenderanno 50 migranti ciascuno. E siamo a quota 250 dei 450 che, a bordo delle due navi italiane, restano ancora al largo di Pozzallo. Intanto in tardissima serata è stato autorizzato lo sbarco a Pozzallo, come riferiscono fonti del Viminale. E dunque scenderanno a terra tutti e 450, in attesa di essere smistati nei Paesi che hanno dato disponibilità. Per il ministro dell'Interno Matteo Salvini "è una vittoria politica".

In giornata già il premier Giuseppe Conte ha deciso di autorizzare lo sbarco di donne e bambini (ne sono scesi una cinquantina), mentre in mattinata alla nave Protector di Frontex e al pattugliatore Monte Sperone delle Fiamme Gialle sono stati consegnati viveri per altri due giorni. Alla seconda delle due imbarcazioni sono stati dati anche omogeneizzati e succhi di frutta per i venti minori presenti che, nella notte, sono stati visitati da operatori sanitari.

La disponibilità di ben cinque Paesi all'accoglienza è certo un successo, per la presidenza del Consiglio, che sconta invece la dura opposizione della Repubblica Ceca, che parla addirittura di 'strada per l'inferno'..

CONTE - "Dopo i 100 migranti di cui si sono fatte carico ieri sera Francia e Malta, oggi anche la Germania ha acconsentito a prenderne altri 50. Questa è la solidarietà e la responsabilità che abbiamo sempre chiesto all'Europa e che ora, dopo i risultati ottenuti all'ultimo Consiglio europeo, stanno cominciando a diventare realtà", scrive intanto su Facebook un soddisfatto Conte. "Continuiamo su questa strada, con fermezza e nel rispetto dei diritti umani", aggiunge.

E qualche ora più tardi, nuovo tweet:

PRAGA ALL'ATTACCO - Non è invece dello stesso avviso la Repubblica Ceca, uno dei Paesi del gruppo di Visegrad. "Ho ricevuto la lettera del premier italiano Conte in cui chiede all'Ue di occuparsi di una parte delle 450 persone ora in mare. Un tale approccio è la strada per l'inferno", scrive infatti il premier Andrej Babis su Twitter. "Il nostro Paese - prosegue - non riceverà alcun migrante. L'unica soluzione alla crisi migratoria è il modello australiano, cioè non fare sbarcare i migranti in Europa".

Una posizione duramente criticata dal presidente della Camera Roberto Fico, che twitta: "La strada per l'inferno è non saper accogliere tutti insieme in un'ottica di solidarietà. Ribadisco che chi non accetta quote va sanzionato pesantemente".

MALTA - E nella vicenda non manca nemmeno il fronte polemico con La Valletta. "L'affermazione secondo cui Malta non avrebbe rispettato i suoi obblighi" nella vicenda dei 450 migranti "è del tutto inaccettabile", scrive nel frattempo il premier maltese Joseph Muscat in una lettera indirizzata al suo omologo italiano, in risposta a una lettera dello stesso Conte sul cui contenuto Muscat si dice "perplesso". Nel suo messaggio, ottenuto dall'Ansa, Muscat conferma tuttavia "la nostra disponibilità nel prendere in carico persone presenti sull'imbarcazione, come da nostro accordo telefonico".

SONDAGGIO Un italiano su due vuole i porti chiusi. Ma piace la mediazione di Mattarella

SALVINI - La notizia della distribuzione in altri Paesi Ue dei migranti piace al capo del Viminale Matteo Salvini, che ha fatto sapere di aver chiamato il premier Giuseppe Conte per complimentarsi con lui. "Un traguardo che direi storico per coerenza, concretezza e velocità. Il nostro è il governo del vero cambiamento", commenta il ministro dell'Interno, che a chi lo critica risponde con i numeri. "Dopo 650mila sbarchi tutti si sono accorti che l'Italia non è più il campo profughi d'Europa", dice ai microfoni di RaiNews24 da Mosca, dove si trova per seguire la finale dei Mondiali tra Francia e Croazia. Il ministro dell'Interno poi risponde al premier ceco: "Allora ci diano una mano a soccorrere tutti e a riaccompagnarli in Libia". "L'unica soluzione per combattere realmente la mafia degli scafisti è far capire a tutti che in Italia e in Ue ci arrivi se hai il permesso - prosegue - fino a ieri era un concetto che non si poteva esprimere altrimenti si veniva tacciati di razzismo e fascismo. Finalmente esiste un governo che fa l'interesse dei cittadini. Adesso tutti in Ue si sono resi conto che non possiamo accogliere solo noi. Ma l'obiettivo finale è il blocco delle partenze, non la suddivisione a livello europeo".

CHI SONO I MIGRANTI IN ATTESA - Sull'imbarcazione della Gdf ci sono 266 migranti di nazionalità eritrea (180), 44 dalla Somalia, 5 dalle Isole Comore, 2 dall'Etiopia, 13 dalla Nigeria, 11 dal Madagascar, 4 dalla Palestina, 3 dalla Siria, 3 dalla Costa d'Avorio ed uno dal Sudan. Sulla nave di Frontex ci sono 185 migranti: 107 di nazionalità eritrea, 50 somali, 10 dal Camerun, 6 dalla Libia, 4 dal Bangladesh, 4 dalla Nigeria, 2 dall'Algeria, 1 dall'Egitto, 1 dalla Tunisia

LA SFIDA DI OPEN ARMS - Intanto la nave Open Arms dell'ong spagnola Proactiva Open Arms sta di nuovo dirigendosi verso la Sar libica. È quanto segnalato sul sito Marine Traffic, che monitora le rotte delle navi. L'imbarcazione risulta seguita a breve distanza dallo yacht Astral, della stessa ong. "Anche se l'Italia chiude i porti - scrive su Facebook l'organizzazione non governativa - non può mettere le porte al mare. Navighiamo verso quel luogo dove non ci sono clandestini o delinquenti, solo vite umane in pericolo. E troppi morti sul fondale".