Mercoledì 24 Aprile 2024

Migranti, il piano Ue: hotspot in Nordafrica

Accolta la richiesta italiana. Ma restano fuori le quote e la riforma di Dublino

Migranti soccorsi in mare approdano in Spagna (Ansa)

Migranti soccorsi in mare approdano in Spagna (Ansa)

Roma, 20 giugno 2018 - S’avanza in Europa la proposta di hotspot Ue in Nordafrica. Suggerita sotto varie declinazioni prima dal premier ungherese Orban e poi dai governi di Austria e Danimarca, quindi da Macron e dall’Italia, ora viene avanzata formalmente dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk nella bozza di conclusioni per il vertice europeo del 28 e 29 giugno. Della bozza Tusk – impegnato in un tour delle capitali europee – parlerà oggi a Roma con il premier Giuseppe Conte e con il presidente Sergio Mattarella.    «Il Consiglio europeo – è scritto nel documento – sostiene lo sviluppo del concetto di piattaforme regionali di sbarco in stretta cooperazione con Unhcr (Onu) e Iom (Organizzazione per le migrazioni) che dovranno assicurare procedure rapide per distinguere tra migranti economici e quelli che necessitano di protezione internazionale e ridurre gli incentivi ad affrontare viaggi pericolosi». La proposta è stata elaborata dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, sentiti l’Unhcr e l’Oim. Juncker ha già condiviso l’idea con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il presidente francese Emmanuel Macron. Il progetto delle «piattaforme regionali» non ha niente a che fare con quello austriaco-danese di un centro in Albania, dove rinviare migranti arrivati in Ue, ma prevederebbe centri in Tunisia, se il Paese sarà disponibile (ovviamente in cambio di un ricco pacchetto di aiuti economici), ed eventualmente – dice una fonte Ue – in «altri Paesi mediterranei». I migranti economici «verrebbero aiutati a tornare nei propri Paesi d’origine», mentre gli altri entrerebbero nei canali per i reinsediamenti verso l’Europa. 

La bozza afferma che «per la rotta del Mediterraneo centrale, dovrebbero essere ulteriormente intensificati gli sforzi per impedire ai trafficanti di operare fuori dalla Libia» e che «l’Ue continuerà a sostenere l’Italia a questo riguardo e rafforzerà il suo sostegno per la Guardia Costiera libica». Da notare che la bozza non contiene riferimenti alla riforma delle regole d’asilo e in particolare all’introduzione di un sistema di ripartizione dei richiedenti asilo tra gli Stati Ue e condanna gli spostamenti dei richiedenti asilo tra i vari Stati della Ue, «che mettono a grave rischio l’integrità del sistema asilo». Il documento raccomanda che «gli Stati membri dovrebbero prendere tutte le misure legislative e amministrative interne necessarie a bloccare questi movimenti e cooperare più strettamente tra loro a questo fine».    È quanto fortemente vogliono Germania, Francia e Austria, per bloccare il flusso dall’Italia. Ieri Macron e Merkel si sono visti al castello di Mesemberg, vicino a Berlino. Macron ha chiesto «una risposta europea urgente alla sfida migratoria» e ha assicurato il suo sostegno alla Merkel sul respingimento dei ‘migranti secondari’. «Vogliamo agire contro l’immigrazione secondaria», ha detto la Cancelliera. «I migranti che vengono registrati in un Paese e vanno in un altro – ha aggiunto Macron – devono essere rimandati indietro al più presto». Il che significa: rimandati in Italia, Grecia e magari Spagna. Alla faccia della presunta solidarietà europea e della decantata riforma degli accordi di Dublino in chiave meno penalizzante per il nostro Paese.