Martedì 16 Aprile 2024

Migliaia di cadaveri nei vagoni frigo Così Putin fa sparire i caduti russi

L’Ucraina denuncia il cinismo di Mosca. L’intelligence Usa: lo zar allargherà il conflitto alla Transnistria

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di Giovanni Rossi

Ogni giorno in Ucraina si formulano ipotesi e si registrano fatti: il comune denominatore è che sono eclatanti. I treni di Kharkiv zeppi di cadaveri dell’Armata Rossa, accatastati dentro vagoni frigo che Mosca non reclama, contendono la vetrina dell’orrore alla sensazione che Vladimir Putin voglia spingere le sue truppe in Transnistria, tra i russofoni della Moldavia, per incendiare un altro confine. Denunce di parte. Sono Kiev e Washington a parlare ma con prove o argomenti che appaiono solidi. Ben oltre la rituale propaganda.

"Mentre la Russia sfila sulla Piazza Rossa, migliaia di suoi soldati morti sono ammucchiati in sacchi su treni frigorifero", certifica su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Interni ucraino, citando il servizio di Al Jazeera English. Secondo l’alto funzionario, "i russi rifiutano di prendere i cadaveri, così l’Ucraina potrebbe anche doverli seppellire a spese proprie", è la denuncia interessata ma non priva di logica. Per quanto la Russia sia immensa, di fronte al protrarsi del conflitto oltre ogni attesa, di tutto ha bisogno il Cremlino meno che di punteggiare il paese di funerali ortodossi sotto i campanili a cipolla o di riti funebri islamici per i soldati partiti dalle steppe asiatiche. Oggi più che mai, nel cinismo di Mosca, meno morti tornano a casa e meglio è. E i cadaveri russi, secondo Kiev, sono almeno 26mila, inclusi 317 alti ufficiali e una dozzina di generali. Altro che i 15mila caduti sinora ammessi tra imbarazzo e contorsioni. Non dare una bara ai propri soldati appare quindi scelta strategica al di là di ogni plausibile carenza logistica.

"Troviamo corpi per le strade, nelle case, insepolti o nelle discariche. Quando si ritirano, i russi non raccolgono i caduti. Questo testimonia ancora una volta la loro etica, i principi e le regole di guerra", è l’accusa di Oleg Sinegubov, capo dell’amministrazione militare dell’oblast di Kharkiv. Così il caso dei cadaveri abbandonati si salda alle pratiche russe denunciate dagli ucraini nelle prime settimane di guerra: forni crematori mobili fatti arrivare appositamente dalla Crimea per bruciare e nascondere le vittime delle battaglie più cruente. Perché un disperso anonimamente ridotto in cenere è sempre preferibile a un deceduto. Ora queste voci trapelano anche in madrepatria accrescendo l’inquietudine dei familiari dei soldati che da settimane non danno notizie di sé. E i social di casa, gli unici autorizzati, brulicano di domande da ogni periferia dell’impero.

Altro che esequie con onori militari. Secondo l’intelligence Usa, in questo momento Mosca ha in testa solo l’allungamento temporale della guerra e l’allargamento del teatro bellico fuori dallo stretto contesto ucraino. Di fronte alla commissione Difesa del Senato, Avril Haines, numero uno dell’intelligence americana, tratteggia così la situazione: il conflitto è "in stallo", Putin "si sta preparando per un lungo conflitto" e "intende andare oltre il Donbass", creando un un corridoio di terra fino alla Transnistria, la regione separatista della Moldova dove sono già stanziate truppe di Mosca. Un disegno che gli consentirebbe di unire la sottile ma strategica exclave filorussa al territorio alle spalle di Odessa, la gemma che il Cremlino vorrrebbe incastonare nei confini post conquista. Un esito non scontato.

"Putin deve affrontare la discrepanza tra le sue ambizioni e le attuali capacità delle sue forze armate", riassume Haines illustrando le opzioni e le tentazioni del presidente russo: oggi al capitolo "mezzi più drastici" corrispondono "imposizione della legge marziale, riorientamento della produzione industriale o azioni di escalation militare". Lo scenario atomico resta sullo sfondo: "Putin userà l’arma nucleare solo se si troverà di fronte ad una minaccia esistenziale", prevede la direttrice dell’Usic, l’entità federativa delle 17 agenzie e organizzazioni per la sicurezza degli Stati Uniti.

Così lo zar sceglie per alleato proprio il tempo, nella presunzione, secondo Haines, "che la Russia abbia una maggiore capacità e volontà di sopportare le sfide rispetto ai suoi avversari", e "che la determinazione di Stati Uniti e Ue si indebolirà man mano che carenza di cibo, inflazione e i prezzi dell’energia continueranno a peggiorare".