Mercoledì 24 Aprile 2024

Il cervello scendeva nel naso: neonato salvato a Torino con un intervento “unico al mondo”. Cos’è il mielomeningocele nasale

Al Regina Margherita eseguita un’operazione che non avrebbe precedenti su un paziente così piccolo. Come è stato possibile e come sta il piccino

Il cervello scendeva nel naso, salvato un neonato al Regina Margherita di Torino

Il cervello scendeva nel naso, salvato un neonato al Regina Margherita di Torino

Torino, 2 giugno 2023 – Il cervello scendeva nel naso: un neonato affetto da mielomeningocele nasale è stato salvato, con un intervento in endoscopia, all’ospedale Regina Margherita di Torino.

Approfondisci:

Torino, l’infermiere eroe: “Quell’uomo al telefono mi diceva: sono piegato in due dal dolore”. I problemi di cuore e la corsa all’ospedale

Torino, l’infermiere eroe: “Quell’uomo al telefono mi diceva: sono piegato in due dal dolore”. I problemi di cuore e la corsa all’ospedale
Approfondisci:

Il cervello scendeva nel naso, il chirurgo che ha operato il neonato: il colloquio con i genitori e la decisione

Il cervello scendeva nel naso, il chirurgo che ha operato il neonato: il colloquio con i genitori e la decisione

Che cos’è il mielomeningocele nasale

Il mielomeningocele nasale è una rarissima patologia che comporta una difettosa chiusura della base del cranio, tale da provocare, durante la vita fetale, la discesa di una piccola parte del cervello all’interno del naso.

"Un intervento unico al mondo”

L’intervento, eseguito all’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, non avrebbe precedenti al mondo su un paziente così piccolo. Oltre al rischio di meningite, il problema maggiore era che il buco si trovava nella parte più posteriore del naso e quindi che la porzione di cervello che scendeva nel naso (molto voluminosa) ostruiva il passaggio dell’aria, provocando una respirazione sempre più difficile, problema molto serio in un neonato.

Approfondisci:

Chi è Fausto Zancarli, l’uomo del trapianto di cuore record: “Una vita felice. In questi 30 anni non mi sono mai sentito malato”

Chi è Fausto Zancarli, l’uomo del trapianto di cuore record: “Una vita felice. In questi 30 anni non mi sono mai sentito malato”

Il primo progetto

Il programma iniziale sarebbe stato quello di farlo crescere fino almeno agli 8 mesi per poi operarlo come da letteratura medica, ma le condizioni respiratorie del bambino sono andate via via peggiorando, finché, arrivati al terzo mese di vita, si è deciso di intervenire perché, in caso contrario, il piccolo sarebbe andato incontro ad un blocco totale della respirazione ed avrebbe dovuto poi essere sottoposto ad un intervento di tracheostomia per poter respirare. Dopo alcuni colloqui con i neonatologi, si è deciso di procedere con un intervento in endoscopia.

I supereroi e le fibre ottiche

I chirurghi del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino ‘Regina Margherita’ sono entrati attraverso il nasino del neonato con fibre ottiche di diametro di 2,7mm che hanno permesso di poter monitorare in video quanto accadeva all’interno nel punto cruciale per poi operare con microstrumenti, che hanno permesso di chiudere, tramite la mucosa stessa del paziente, il foro alla base del cranio. L’intervento ha avuto esito positivo. A tutt’oggi il piccolo sta bene e presenta uno sviluppo psico intellettivo assolutamente normale.