Micro spese con il Bancomat, ora è più facile

Un altro tassello nella lotta al contante: per tre anni zero commissioni agli esercenti sui pagamenti sotto i cinque euro

Bancomat

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Roma, 5 dicembre 2020 - Un’altra spinta verso l’addio al contante. In linea con il piano Cashless del governo, che dall’8 dicembre vedrà il debutto dell’extra cashback di Natale e dal 1° gennaio la partenza della lotteria degli scontrini, arriva l’azzeramento delle spese sull’uso del Bancomat per pagare il caffè al bar, il biglietto della metro o il quotidiano all’edicola. A partire dal 1° gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2023, infatti, le transazioni effettuate sul circuito PagoBancomat per pagamenti con importo fino a 5 euro saranno a zero commissioni pagate dalle banche. L’iniziativa, promossa da Bancomat, leader nel mercato dei pagamenti con carte di debito in Italia, spiega una nota, coinvolge oltre 35 milioni di italiani e oltre 2 milioni di esercenti.

Il progetto – che avrà durata iniziale di due anni, suscettibile di ulteriore estensione – ha l’obiettivo di promuovere l’utilizzo delle carte PagoBancomat per tutte le operazioni nel quotidiano di piccolo importo, annullando le commissioni di circuito e interbancarie. Così Bancomat, già al fianco di PagoPa per il cashback "punta ad ampliare la diffusione e l’accettazione dei micropagamenti, che oggi rappresentano solo il 2,3% delle transazioni, con l’obiettivo di incentivarne l’utilizzo di oltre 7 milioni di italiani". "Rappresentando i tre quarti del mercato di carte di debito in Italia, Bancomat ha un ruolo centrale nella sfida promossa dal governo che ci vede coinvolti in prima linea sia con PagoBancomat che con Bancomat Pay – spiega l’ad Alessandro Zollo –. L’azzeramento delle commissioni per micropagamenti è in linea con il nostro programma di sostegno al rilancio del Paese a cui si aggiungeranno ulteriori iniziative di incentivazione ai pagamenti no cash".

Per il mondo dei piccoli esercenti, che in molti casi non accettavano i pagamenti digitali per piccole somme – sebbene dal 2014 sia in vigore la legge che ha reso obbligatorio i Pos ma senza prevedere sanzioni per i trasgressori – adducendo la motivazione degli alti costi, è una buona notizia. E la mossa di Bancomat, società partecipata da 125 banche che fanno parte delle oltre 400 che utilizzano i suoi servizi, potrebbe essere seguita da altri operatori. Non c’è dubbio che il tema dei costi freni l’addio al contante. Secondo Altroconsumo, sulla base dei dati dello scorso giugno, tra commissioni interbancarie e bancarie (spese di installazione del Pos e canoni mensili) pagare con la moneta elettronica una cioccolata calda di 4,5 euro costava all’esercente in media 9 centesimi con il bancomat e 18 (con punte addirittura di 40-50) con le carte di credito.

La riduzione dei costi non potrà che favorire il piano anti-contanti del governo che vedrà nel giorno dell’Immacolata il debutto del cashback di Natale con il rimborso fino al 31 dicembre del 10% fino a un tetto di 1.500 euro di quanto speso usando bancomat, carte di credito e App per gli acquisti (esclusi quelli online) se ci si registra (dando l’Iban per i rimborsi e dotati di Spid) all’App Io di PagoPa e via via ad altri operatori autorizzati tra cui già Yap e Nexi Pay. Dal 1° gennaio poi il cashback andrà a regime (10% di rimborso su un massimo di 1.500 euro di pagamenti digitali a semestre) così come partirà la lotteria degli scontrini per cui è già possibile iscriversi dal 1° dicembre su www.lotteriadegliscontrini.gov.it.