Venerdì 19 Aprile 2024

"Mi dimetto da vescovo" Decisione choc ad Ascoli

L’addio di monsignor D’Ercole in un video: "Troppa fatica, vado in Africa". Casi scomodi nella diocesi, il Papa a giugno inviò un visitatore apostolico

di Flavio Nardini

"Ho pensato opportuno ritirarmi per un certo periodo in un monastero in Africa, dove ho iniziato il mio sacerdozio". È solo una parte della lunga lettera con cui Giovanni D’Ercole, fino a ieri vescovo di Ascoli Piceno, ha annunciato le sue dimissioni accettate da papa Francesco. Lo chiama "un ritorno alle origini" frutto di "una scelta difficile, sofferta ma profondamente libera, ispirata al servizio della Chiesa e non al mio interesse personale". Le dimissioni sono arrivate a sorpresa, ma non troppo, accompagnate da un video diffuso sui canali social della diocesi ieri intorno a mezzogiorno e già presente negli smartphone in prima mattinata, facendo storcere il naso a chi, in Vaticano, ha vissuto l’annuncio anticipato come un’altra fuga in avanti.

Il monsignore, 73 anni compiuti il 5 ottobre, era arrivato ad Ascoli nel 2014, dopo l’esperienza da vescovo all’Aquila. Da un terremoto all’altro: sei anni segnati dalla distruzione del sisma – è stato tra i primi ad arrivare ad Arquata nella maledetta notte del 24 agosto 2016 – all’emergenza Covid. Una pandemia che lo ha toccato particolarmente, arrivando anche ad avere parole forti durante il lockdown per la mancata riapertura delle chiese. "È una dittatura, bisogna che il diritto di culto ce lo date, altrimenti ce lo prendiamo", il duro sfogo in un video su Facebook, poi cancellato. Ma i suoi sei anni ascolani sono stati segnati anche da episodi poco chiari o scomodi. Come la vicenda di padre Alberto Bastoni, indagato per la detenzione di materiale pedopornografico e trovato in possesso di cocaina nascosta nella teca eucaristica. Proprio al parroco, coinvolto in uno scandalo precedente in Umbria, D’Ercole aveva voluto dare una seconda opportunità finendo poi per scusarsi con i fedeli. Ma c’è anche il caso di Quinzano di Force e del ’veggente’ Christian Del Vecchio, difeso a più riprese dall’ormai ex vescovo nonostante l’olio ’miracoloso’ venduto online.

Casi che avevano attirato l’attenzione della Santa Sede, tanto che a giugno Stefano Manetti, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, era arrivato ad Ascoli in qualità di visitatore apostolico: "Ho raccolto dati – ci ha detto ieri il monsignore fiorentino –. È stata una relazione descrittiva, dove ho parlato della situazione che stava attraversando la diocesi ascolana in maniera oggettiva". La relazione è arrivata anche agli occhi di Bergoglio, e forse anche per questo c’è chi vede le dimissioni presentate il 13 ottobre e accettate nei giorni scorsi come una presa di posizione del Papa.

"Torno dove ho iniziato il mio sacerdozio – dice D’Ercole –, per immergermi in un totale clima di preghiera e di contemplazione. Credo che in questo momento il soccorso debba venire da Dio, implorato con intensa preghiera". Al suo posto, per il momento, arriverà ad Ascoli Domenico Pompili, vescovo di Rieti, che da ieri è stato nominato amministratore apostolico da papa Francesco.