Metano per auto, l’ultima stangata E il conto sale a 1.400 euro a famiglia

Il pieno può costare il doppio. Sommando bollette e inflazione, il Codacons calcola il salasso annuale

Migration

di Achille Perego

Dopo la stangata sulle bollette di luce e gas è arrivata anche quella sul pieno di metano. Dall’altro ieri, infatti, il prezzo al chilo del gas naturale per autotrazione è schizzato in alto: dopo essere stato a lungo attorno l’euro, è salito 1,25-1,45 euro per arrivare nelle ultime ore a raddoppiare con punte in alcune realtà, come Arezzo, di 2,20 euro. Un balzo di gran lunga superiore a quello del Gpl, i cui rincari sono in media del 10%, e di benzina e diesel, i cui prezzi rispettivamente sfiorano 1,79 e 1,55 euro al litro. Se per la verde e il diesel la corsa del petrolio ha portato per gli automobilisti a un aumento annuo, secondo i calcoli dell’Unc, di 340 e 300 euro, per chi viaggia con un’auto a metano il rischio è di spendere molto di più, trasformando il gas naturale da uno dei combustibili meno costosi per la mobilità a quello più caro. Fatto sta che il Codacons, sommando il prezzo dei carburanti, quello delle bollette e dell’inflazione, fa un calcolo di 1.480 euro a famiglia in più all’anno. Un vero salasso. Che il ministro Roberto Cingolani, dopo le misure prese dal governo, spera venga ulteriormente mitigato nel primo trimestre del 2022: "Entro fine anno – dice – saranno aperte nuovi gasdotti e avremo una riduzione del prezzo".

Fatto sta che per gli autisti è stato un brutto risveglio. Fare un pieno a metano, fino all’altro giorno, costava 12-13 euro e permetteva di percorrere 100 km, spendendo circa la metà (6,5-7 euro) rispetto al diesel (12,5-13 euro) e meno ancora alla benzina (16 euro). Ora invece il pieno può costare anche il doppio, annullando la convenienza di un’auto a metano che ha il vantaggio delle riduzioni eo esenzioni dal bollo, ma comporta spese maggiori per le revisioni delle bombole (50-70 euro l’anno e 400 ogni quattro). Ma il caro-metano da autotrazione, avverte Lucio Gori, rappresentante di Arezzo della Faib-Confesercenti "avrà conseguenze sui consumi e sul costo di altri prodotti trasportati con mezzi alimentati a metano". Con l’avvio della transizione ecologica, del resto, oltre alla crescita di auto elettriche e ibride, c’è stato anche un ritorno d’interesse verso le vetture a gas naturale che nel 2020, ricorda Federmetano, con 31.613 immatricolazioni sono arrivate a quota 1,088 milioni e nei primi sei mesi del 2021, rileva Assogasmetano, hanno registrato una crescita delle vendite del 51% sul 2020.

"Un settore vitale", sottolinea il presidente di Federmetano, Dante Natali. Contro il caro-pieno, oltre alla richiesta di un azzeramento degli oneri di sistema – recepita per tre mesi con il decreto salva-bollette – Federmetano ha aperto un dialogo con il Mef affinché l’Iva agevolata al 5% possa essere applicata anche all’uso autotrazione. Inoltre l’associazione ha chiesto al Comitato gestione fondo bombole metano "di mettere all’odg uno slittamentoriduzione degli oneri del contributo previsto".

E proprio la maggiore presenza di veicoli a metano – che ci vede coprire il 56,8% del totale europeo, davanti alla Germania con il 12,9% – non potrà non avere ripercussioni anche sul carrello della spesa. E se contro il caro-metano e luce (+29,8% per 145 euro annui), oltre che intervenire nel taglio di oneri e accise, serve subito un’azione congiunta europea per frenare le speculazioni, già oggi solo gli aumenti indiretti (dalle industrie ai trasporti, dalle spese condominiali all’illuminazione pubblica), denuncia il presidente del Centro consumatori Italia Rosario Trefiletti, peseranno per 251 euro a famiglia.