Sabato 7 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Messina, batterio killer all’ospedale Papardo: sette morti sospette

Tutti i pazienti deceduti sono stati sottoposti a interventi di cardiochirurgia. Nei giorni scorsi i Nas hanno posto sotto sequestro due sale operatorie

Una delle due sale operatorie poste sotto sequestro dai Nas nell'ospedale Papardo di Messina (Ansa)

Una delle due sale operatorie poste sotto sequestro dai Nas nell'ospedale Papardo di Messina (Ansa)

Messina, 29 novembre 2024 – Sono sette le morti sospette all'ospedale Papardo di Messina a causa di un presunto batterio killer. L'ultima, in ordine di tempo, è quella di un uomo di 82 anni, nato a Ragusa ma residente da decenni in Australia, deceduto il 17 settembre scorso dopo un intervento di angioplastica. Ora i familiari hanno dato mandato al loro legale di presentare un esposto per chiarire quanto avvenuto.

L'anziano era stato colto da malore mentre era in vacanza sull'isola di Stromboli ed era stato trasferito in elisoccorso al nosocomio messinese dove i medici diagnosticarono un infarto. Qui era stato operato e gli era stato applicato uno ‘stent’. "Il paziente sarebbe stato in buone condizioni di salute, secondo quanto riferito dai sanitari alla famiglia e tramite l'intermediazione di due amici che hanno prestato assistenza, sebbene fossero state riscontrate calcificazioni delle arterie coronariche per cui si sarebbe valutata un'ulteriore angioplastica – spiega l'avvocato Massimiliano Fabio –. Intervento che fu eseguito tuttavia senza l'applicazione di ‘stent’ o altro, secondo quanto detto dagli operatori, a causa di tali calcificazioni. Anche in questo caso la famiglia ricevette rassicurazioni sul buono stato di salute dell'anziano ed ai figli, in procinto di mettersi viaggio, fu assicurato che non vi fossero ragioni di urgenza per raggiungere l'Italia tanto che nei giorni successivi il paziente sarebbe stato dimesso e avrebbe potuto far rientro nel Paese di residenza". Le condizioni dell'uomo però sono aggravate, tanto da rendere necessario il ricovero in terapia intensiva a causa di un'infezione che inizialmente fu riferito essere alle vie urinarie poi invece ai polmoni.

L'esterno dell'ospedale Papardo di Messina (Ansa)
L'esterno dell'ospedale Papardo di Messina (Ansa)

All'avvocato Fabio si è rivolta anche la famiglia di una sessantenne di Capo d'Orlando, Donatella Canfora, morta lo scorso 2 ottobre dopo essere stata sottoposta il 24 settembre a un intervento di cardiochirurgia per l'esecuzione di un bypass aorto-coronarico che, secondo quanto riferito dai medici, era perfettamente riuscito. Il successivo 1° ottobre però la donna, ancora ricoverata in ospedale, ha iniziato a stare male accusando febbre e difficoltà respiratorie, tanto che le era stato somministrato dell'ossigeno, morendo il giorno successivo.

Nei giorni scorsi i carabinieri del Nas hanno posto sotto sequestro due sale operatorie del reparto di Cardiochirurgia, in seguito alle querele presentati dai parenti di altri sei pazienti deceduti a distanza di pochi giorni dall'operazione per infezioni tipicamente ospedaliere. A seguito delle verifiche condotte, sono state rilevate numerose criticità in termini di salubrità degli ambienti operatori, con il superamento delle soglie di rilievo della presenza di agenti patogeni e altri microrganismi.