Città del Vaticano, 19 aprile 2025 – La speranza è che il Papa possa impartire la benedizione di Pasqua. Non officerà la messa, potrebbe delegare qualche suo collaboratore ad assisterlo nella lettura del messaggio Urbi et Orbi, ma Bergoglio domani vuole esserci. In qualche modo, come potrà, anche perché la benedizione pasquale è un atto pontificio, la sua presenza è indispensabile. La Sala stampa vaticana conferma la sua volontà di esserci, chiarendo, però, che bisognerà aspettare fino all’ultimo per vedere le sue reali condizioni di salute. Il Papa lentamente migliora, voce compresa, come si è potuto apprezzare mercoledì all’udienza tenuta con il personale del Gemelli che l’ha avuto in cura per oltre un mese. Tuttavia, il Giovedì Santo, all’uscita dal carcere di Regina Coeli, Francesco è apparso piuttosto affaticato, tanto da convincersi a restare a riposo il Venerdi di Passione, lui paziente “abbastanza disciplinato”, per dirla con il professor Sergio Alfieri, a capo dell’equipe che l’ha salvato all’ospedale romano.

Le ‘apparizioni’ di Bergoglio
Dal giorno delle sue dimissioni dall’ospedale di sorprese il Pontefice ne ha fatte tante, troppe per i clinici più prudenti che continuano a predicare una convalescenza da clausura. Puntatine per pregare alla basilica di Santa Maria Maggiore davanti all’icona della Salus populi romani, passaggi domenicali in piazza San Pietro per fare gli auguri ai fedeli, fino al blitz del Giovedì Santo nel carcere romano di Regina Coeli. D’altronde il prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, il cardinale Víctor Manuel Fernández, fedelissimo del Pontefice, lo aveva preannunciato. Chissà quindi che cosa succederà domani, in occasione di una Pasqua più unica che rara per l’intera cristianità.
La messa pasquale in tv
Non accadeva dal 2014 che cattolici, luterani e ortodossi festeggiassero la Resurrezione di Cristo nello stesso giorno. Merito di una provvidenziale corrispondenza tra il calendario giuliano e quello gregoriano. Un motivo (ecumenico) in più per esserci, dunque. La celebrazione della messa, la lettura del messaggio Urbi et Orbi e la conseguente benedizione pasquale saranno trasmesse in diretta domenica da Rai Uno, a partire dalle 10.20. La liturgia si potrà seguire dalle 10 anche sull’emittente della Conferenza episcopale italiana, Tv 2000.
Chi celebrerà?
Nel frattempo la Sala stampa vaticana ha diramato i nomi dei cardinali delegati da Bergoglio a presiedere i riti della Veglia pasquale e dell’Eucarestia di Pasqua. Per la notte di sabato l’officiante sarà il decano del Sacro Collegio, Giovanni Battista Re, 91 anni, che nel 2024 celebrò l’Eucarestia di Pasqua in ragione di un’indisposizione fisica di Francesco. Quest’anno, invece, a sostituire il Papa, domenica mattina, ci sarà il vicario generale emerito di Sua Santità per la Città del Vaticano, l’81enne Angelo Comastri.
Cardinali in ombra
La lettura del tradizionale messaggio Urbi et orbi, dalla Loggia centrale della basilica di San Pietro, la stessa da dove si presenta il Papa eletto al termine del conclave, potrebbe essere affidata (quantomeno in parte) al segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Ma non si sa mai con Francesco che in questa fase vuole evitare ad ogni costo di dare la sensazione all’esterno che ci sia un qualche porporato, magari troppo curiale, semi o futuro Papa. Da qui l’ipotesi che Bergoglio possa anche solo salutare e augurare buona Pasqua ai fedeli per poi far concludere la lettura del testo ad un officiale di Curia romana prima di impartire lui stesso la benedizione Urbi et Orbi. Oppure anche dare il messaggio semplicemente per consegnato e letto, come accaduto anche in altre circostanze.
In questa fase, nell’ottica di Bergoglio, se proprio si deve delegare a qualche porporato, meglio puntare il più possibile sugli arcivescovi emeriti come Domenico Calcagno, già presidente dell’Apsa, a cui ha dato mandato di officiare la liturgia Crismale il Giovedì Santo, oppure lo stesso Comastri. Ora come ora nessuno si faccia illusioni. Il Papa è lui, Francesco, a Dio piacendo.