Mercoledì 24 Aprile 2024

Mesina (ancora) in fuga, ultima sfida allo Stato

Grazianeddu, 78 anni, si è reso irreperibile prima della sentenza che confermava la condanna a 30 anni per traffico di droga.

di Gianni

Leoni

"Un bel sorriso tutti insieme. Fermi così". Clic. Una, due, dieci foto con lo sfondo del Supramonte e, al centro, sempre lui, Graziano Mesina , il petto gonfio, lo sguardo puntato e l’espressione da duro, quanto serve per sembrare più cattivo. Se l’era inventato all’uscita dal carcere, l’ex primula di Orgosolo, quell’innocente lavoro di cicerone per turisti, soprattutto stranieri, appassionati di storie banditesche. Li accompagnava nei boschi della Barbagia e dell’Ogliastra, mostrava le caverne e ad ogni zona collegava un sequestro, tra firme di autografi, nuovi scatti e frenetico andar di cineprese.

"Lo fa per sopravvivere, ma non c’entrano niente quelle grotte con i rapimenti", ridacchiavano in paese. Lui, forse, neppure li ascoltava. Da tempo viveva di fama e di ricordi. Anche di pentimenti? Non proprio. Nel 2004, quando la Grazia del presidente Ciampi gli spalancò il battente del supercarcere di Voghera, ricorse a una considerazione sincera nella prima parte e inattendibile nell’ultimo pensiero: "Ho cominciato a sbagliare presto, ma non sono più quello di una volta. Allora…".

Piccolo, tozzo, il volto gonfio, il passo lento e lo sguardo scrutatore era solo un pallido ricordo del ‘balente’ di tante spettacolari evasioni e degli amori di qua e di là dalle sbarre.

Penultimo di dieci figli di un pastore, già in quarta elementare dimostrò di essere più portato per le azioni che per lo studio. E infatti, all’uscita della scuola, prese a pietrate un maestro. "Mi aveva maltrattato", spiegò sull’ultimo lancio. Un sasso e, nel 56, a 14 anni, un fucile rubato. La canna al cielo, e via con gli spari, ma i carabinieri bloccarono l’assolo e il giovane Graziano finì nei guai. Da allora, tappa dopo tappa, un incessante incrociarsi di manette, di tentativi e di fughe da celle, treni e ospedali, di condanne , di sequestri, di omicidi.

Nel suo paese, e nel tempo per la storia criminale, divenne un mito e il Graziano di battesimo scivolò nell’affettuoso diminutivo di ‘Grazianeddu’ di volta in volta accompagnato da etichette scontate e romanzesche: il ‘re del Supramonte’, la ‘Primula di Orgosolo’, il ‘superlatitante’, il ‘Re delle evasioni’.

Leggendarie, alcune sue imprese. Nel ’62 , a Sassari, allungò la gamba dallo sportello di un treno in corsa. Ci riprovò dall’ospedale di Nuoro, e mentre polizia e carabinieri organizzavano spettacolari battute a largo raggio, lui rimase, per tre giorni, nelle tubazioni dell’acqua. Non il massimo, sempre meglio di una cella.

Lo presero e ci riprovò. L’occasione gli parve propizia su un altro treno, ma dovette arrendersi nella toilette. Il grande piano andò a segno nel ’66, a Sassari. All’ora d’aria quel muro di sette metri era un invito. E infatti lo risalì con l’agilità di un alpinista e scese dall’altra parte insieme con Miguel Atienza, ex legionario spagnolo. Dalla strada, col taxi fino a Ozieri e via con una serie di sequestri, alcuni dei quali col rilascio dell’ostaggio ‘sulla parola’. Una sorta di pagherò. Accerchiato a Orgosolo, nel 67, sfuggì alle pallottole e alle manette. Atienza, invece, rimase sul terreno. Nuova cattura, carcere di Lecce. Assente all’appello. Sparì con segnalazioni di avvistamento a Roma, Milano, Genova, Bologna e Trento. Nell’84 non rientrò da un permesso. "Frequento una donna, per amore si fa tutto", reagì galante.

Nel ’92 ricomparve nei panni di mediatore nel sequestro di Farouk Kassam, 7 anni. All’alba svaniva nella selva del Supramonte. "Come mai si alza così presto?", gli chiesi, a Orgosolo. E lui, con un sorrisetto malizioso: "Mi piace l’aria fresca del mattino". Nel 2013 gli bruciarono la macchina (una Porsche Cayenne intestata alla sorella) e lo chiamai per un’intervista. "Un errore e si sono scusati. Se viene in Sardegna beviamo un caffè", disse. Un invito rimasto in sospeso. La mattina dopo Grazianeddu, per un giro di droga, riprese la sua storia a puntate con le sbarre. Fino all’altro giorno quand’è tornato ‘re delle evasioni’.