Giovedì 25 Aprile 2024

Meno ricoveri, ma contagi in ripresa La variante brasiliana arriva in Abruzzo

Preoccupa l’indice di trasmissione. Le mutazioni potrebbero rendere meno efficaci i trattamenti con anticorpi monoclonali

La variante brasiliana del Covid 19 arriva anche in Abruzzo. Si tratta di tre casi, accertati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise "G. Caporale". La famiglia – composta da un uomo italiano, dalla moglie brasiliana e dai loro due figli – è rientrata nei giorni scorsi dal Brasile a Poggio Picenze (L’Aquila) ed è stata sottoposta a tampone molecolare una volta rientrata dall’estero. Il 18 gennaio il test ha dato esito positivo per la coppia e uno dei due bambini. Al momento i tre, filtra dalla task force della Regione Abruzzo, sono a casa, con sintomi lievi. Per rientrare in Italia hanno preso prima due voli, uno per Lisbona e l’altro per Roma Fiumicino, e poi un autobus dalla capitale a L’Aquila, e in questo modo hanno avuto molti contatti, che sono stati tracciati e sono state identificate una settantina di persone, messe in quarantena. I casi abruzzesi si vanno ad aggiungere al primo caso registrato a Malpensa del paziente ricoverato a Varese e alle decine di casi di variante inglese segnalate negli ultimi giorni in diverse Regioni. A preoccupare non è solo la loro eventuale capacità di eludere i vaccini anti-Covid – esclusa per la variante inglese, ma non ancora per le altre – ma anche quella di sfuggire agli anticorpi monoclonali che si stanno affacciando sul mercato.

Il rischio, infatti, è che vengano deluse le attese generate dai risultati promettenti ottenuti finora nelle sperimentazioni, come quelli annunciati dall’azienda Eli Lilly, che dichiara una riduzione del 70% del rischio di ospedalizzazione e morte nei pazienti Covid ad alto rischio trattati con un cocktail di due gli anticorpi monoclonali.

Intanto i numeri ancora alti dell’epidemia di Covid-19 in Italia potrebbero essere la spia dei primi effetti delle riaperture del 7 gennaio dopo il lockdown di Natale. Il segnale più importante è probabilmente l’aumento dell’indice nazionale di contagio Rt, che dopo essere sceso per due settimane sotto 0.85, nell’ultima settimana sta risalendo a 0.9, osserva il fisico Roberto Battiston, dell’Università di Trento. "Da quattro-cinque giorni – osserva Battiston – stiamo osservando una ripresa di Rt: l’indice è ancora sotto 1, ma sta crescendo ed è importante tenerlo d’occhio, perché se l’indice Rt risale sopra 1 i casi riprenderanno a salire".

I dati del ministero della Salute registrano un aumento dei nuovi casi positivi, atteso dopo i numeri bassi del lunedì che risentono del rallentamento nei test del fine settimana. L’incremento è stato ieri di 10.593 a fronte degli 8.561 del giorno prima. Sempre molto alto e in aumento è anche il numero dei decessi, con 541 in più rispetto al giorno precedente, quando erano stati 420. I casi positivi sono stati segnalati grazie a 257.034 test, fra tamponi molecolari e antigenici rapidi, contro i 143.116 del giorno prima. Di conseguenza il tasso di positività è calato dell’1,9%, passando in 24 ore dal 5,98% al 4,1%. Continuano a diminuire anche i ricoveri nelle unità di terapia intensiva, che in 24 ore sono stati 49 in meno nel saldo tra entrate e uscite; i nuovi ingressi sono stati 162 e il totale dei ricoverati in terapia intensiva è di 2.372. In calo anche i ricoverati nei reparti Covid, con 69 unità in meno, per un totale di 21.355 pazienti.

Alessandro Farruggia