Meno dosi a luglio, Regioni in allarme Figliuolo: il taglio sarà solo del 5%

Preoccupano gli approvvigionamenti di Pfizer e Moderna. Il governo: "Comunque in arrivo 14,5 milioni di fiale"

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di Giulia Prosperetti

Rafforzata dal coinvolgimento delle farmacie e dei medici di base aderenti, la campagna di vaccinazione anti Covid procede a ritmo serrato. Ma proprio in vista dell’ultimo sforzo volto a coprire le fasce più giovani della popolazione, e con la variante Delta che avanza, le Regioni paventano un possibile rallentamento nei prossimi mesi a causa di una riduzione nella fornitura dei vaccini a Rna messaggero (Pfizer e Moderna). "Al momento abbiamo avuto notizie informali dalla struttura centrale di Roma che a luglio ci potrebbero essere riduzioni nella fornitura dei vaccini a mRna, cosa che creerebbe problemi alla Lombardia e a tutte le altre Regioni", ha affermato ieri il coordinatore della campagna vaccinale della Lombardia, Guido Bertolaso. Se tali riduzioni fossero confermate, ad avere più problemi – secondo Bertolaso – sarebbero "soprattutto le regioni virtuose, che avevano già fissato le prenotazioni. Noi – ha spiegato – abbiamo prenotazioni fino al 4 agosto: viaggiamo su una media di 100mila prenotazioni al giorno fino al 4 agosto. Se dovessimo ricevere vaccini inferiori al numero previsto ci saranno problemi".

L’allarme sul possibile calo delle dosi arriva anche dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. "Il nostro obiettivo – ha annunciato D’Amato – è arrivare a zero casi entro fine luglio, mentre entro l’8 o 10 agosto puntiamo all’immunità di gregge. Questo nonostante la riduzione delle consegne delle dosi a luglio, un calo che ci sarà per tutte le regioni. Potremmo, tuttavia, avere qualche problema i primi di agosto".

Timori smentiti dalla struttura commissariale per l’emergenza Covid-19, guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo che, dal 40-50% stimato, assicura un taglio delle dosi limitato al 5% rispetto a giugno. "Sono circa 13,2 milioni le dosi di vaccino Pfizer utilizzabili nel mese di giugno, a cui andranno aggiunte, – fa sapere Figliuolo – nello stesso periodo, 2,1 milioni di dosi Moderna, per un totale mensile di vaccini a Rna messaggero pari a 15,3 milioni. Per il mese di luglio, sempre con riferimento a Pfizer e Moderna, è prevista la disponibilità di un quantitativo di circa 14,5 milioni di dosi, rispettivamente 12,1 milioni di Pfizer e 2,4 milioni di Moderna, che assicureranno anche le vaccinazioni eterologhe per gli under 60 che hanno fatto come prima dose il vaccino AstraZeneca. La differenza tra le consegne di vaccini di giugno e quelle di luglio sarà di 0,8 milioni di dosi, pari al 5% circa, in termini percentuali".

Per quanto riguarda il terzo trimestre dell’anno, la struttura commissariale assicura che "le previsioni relative ai vaccini a Rna messaggero sono assolutamente coerenti con l’obiettivo del piano che prevede, a livello nazionale, la vaccinazione entro fine settembre dell’80% della platea delle persone che possono sottoporsi a vaccinazione".

Garanzie che rincuorano la regione Emilia-Romagna. "Quanto comunicato dalla struttura commissariale del generale Figliuolo ci lascia soddisfatti – fa sapere l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini –. Per tutti noi è fondamentale poter proseguire a pieno ritmo le somministrazioni di vaccini anti-Covid, attendiamo quindi la formalizzazione delle forniture di luglio per continuare la campagna vaccinale senza che vi siano problemi".

Nel caso i quantitativi previsti non fossero confermati le Regioni si dicono, comunque, pronte ad adottare strategie alternative. Donini garantisce che "non verranno mai messe in discussione le seconde dosi", Bertolaso annuncia "piani B nel cassetto" e il possibile slittamento "di qualche giorno" dei richiami. D’Amato punta, invece, su un "incremento dell’utilizzo del vaccino J&J" e sul possibile stop della "fornitura ai pediatri di libera scelta per la fascia d’età 12-16 anni".