Martedì 23 Aprile 2024

Meningite, profilassi per cento persone dopo la morte del bimbo

Orciano, martedì sarà eseguita l’autopsia sul corpo del piccolo Francesco

Da sinistra Giovanni Cappuccini, Massimo Agostini, Nicola Nardella e Cristiana Cattò

Da sinistra Giovanni Cappuccini, Massimo Agostini, Nicola Nardella e Cristiana Cattò

Fano, 26 gennaio 2015 - Si svolgerà domani l’autopsia sul corpicino di Francesco Maraschi, il bimbo di 10 anni di Orciano morto ieri mattina all’ospedale di Fano, dove lo avevano accompagnato d’urgenza due ore prima i suoi genitori. L’esame autoptico servirà a capire con certezza se a determinare il decesso sia stata una forma di meningite fulminate (per i risultati definitivi potrebbero servire una ventina di giorni) procurata dal batterio meningococco, ma i medici sembrano già avere pochissimi dubbi al riguardo, perché tutti i sintomi convergono verso questa direzione. E’ quanto è emerso nella conferenza stampa tenuta stamattina dal dottor Giovanni Cappuccini, direttore del Dipartimento di Prevenzione di Area Vasta 1; dal dottor Massimo Agostini, responsabile del servizio Igiene Pubblica Fano; dal dottor Nicola Nardella, responsabile della direzione medica dell’ospedale di Fano; e dalla dottoressa Cristiana Cattò della stessa direzione medica del Santa Croce.

Una conferenza nella quale si è voluto sottolineare che la contagiosità della malattia è bassa e che i casi secondari sono molto, molto, rari e che comunque è stato fatto tutto il necessario (e in tempi estremamente rapidi) per sottoporre a profilassi antibiotica le persone potenzialmente a rischio. In totale, entro le 18,30 di ieri, sono stati trattati 20 operatori ospedalieri entrati in contatto con il piccolo, 68 bambini e 24 adulti, usando uno spettro più ampio di quanto preveda il protocollo in questi casi, proprio per questioni di massima precauzione.

E’ stato evidenziato che la trasmissione può avvenire solo per contatto stretto e che nella valutazione di contatto stretto vengono tenuti in considerazione i conviventi, considerando anche l’ambiente di studio (stessa classe); chi ha dormito o mangiato spesso nella casa del malato; le persone che nei 7 giorni precedenti l’esordio della malattia hanno avuto contatti con la sua saliva; e i sanitari che sono stati direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente. Il dottor Agostini ha pure informato che è già stata attivata una fase di “sorveglianza sanitaria” che riguarda Orciano e tutti i centri del comprensorio, che si protrarrà per circa 10 giorni e che coinvolge tutti i pediatri e i medici di base, i quali hanno già ricevuto indicazioni precise. Per trovare un altro caso di meningite fulminate nella nostra provincia bisogna andare indietro di 14 anni. Allora ne fu vittima una ragazza di Cagli.