Bergamo, incubo meningite: svolta a messa. "Scambiate uno sguardo di pace"

Le precauzioni tra i banchi dopo i casi di contagio. I preti rassicurano: è solo per abbassare la tensione

Cittadini in fila per la profilassi contro la meningite a Villongo

Cittadini in fila per la profilassi contro la meningite a Villongo

VILLONGO (Bergamo), 13 gennaio 2020 - Non solo alberghi e ristoranti semivuoti. La paura della meningite nel Basso Sebino, dove a partire dall’inizio di dicembre si sono verificati 5 casi, due dei quali mortali, entra anche in chiesa, dove la stretta di mano in segno di pace è stata momentaneamente abolita. Al posto del “segno della pace”, dunque, i fedeli si limiteranno ad un semplice sguardo, eliminando il contatto fisico, considerato potenzialmente pericoloso, nonostante gli esperti insistano sull’assenza di allarme.

Più facile a dirsi che fa farsi, però. E così scatta – almeno fino all’inizio del mese prossimo – questa nuova precauzione fra i banchi di alcune chiese, in particolare quelle di Villongo e Tavernola. Stop anche all’offerta della Comunione direttamente alla bocca. Sia mai che le mani di qualche sacerdote tocchino la bocca dei fedeli, spaventatissimi di fronte al rischio contagio. Il tutto, dicono dalle parrocchie coinvolte, "solo per abbassare la tensione sul tema". Che resta altissima. Alcuni tornei di calcio e volley sono andati deserti, con gli avversari che si scusano per il forfait. Psicosi? Non siamo così lontani. Tanto che i medici si sono sentiti in dovere di intervenire, affermando che lo sport a ragazzi e bambini fa solo bene e che non c’è alcuno rischio dalle gare. C’è persino chi avrebbe notato riduzioni dei flussi di traffico. Nonostante i 14 ambulatori straordinari attivi e gli oltre 20mila i vaccini somministrati, sul lago d’Iseo il terrore da contagio sta condizionando la vita.

"Non c’è alcun allarme – ha più volte dichiarato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera –. Abbiamo superato le 20mila vaccinazioni somministrate contro il meningococco C nella zona del basso Sebino e di Grumello". E sta meglio, fuori pericolo, il 16enne di Castelli Calepio ricoverato il 4 gennaio perché contagiato da meningococco B.