Giovedì 18 Aprile 2024

Meloni punge gli alleati: stiamo insieme o no?

Non si placano le polemiche dopo le Amministrative. Il sondaggista Noto: ma se vogliono il maggioritario sono costretti a restare uniti

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di Ettore Maria Colombo

Continuano a volare gli stracci nel centrodestra. Un sondaggista come Antonio Noto mette in guardia la coalizione dalle sue criticità "a rischio spaccatura, mi ricordano l’Ulivo di Prodi. Uniti erano tutti forti, ma la fine è arrivata per la conflittualità interna". Noto cita i casi di scuola di Verona, Catanzaro, Parma, ma riconosce che "alle politiche si vota come al primo turno delle comunali e non come al ballottaggio. Il centrodestra, se vuole restare maggioritario, è costretto a restare unito.

Il tema-tormentone, e la presunta panacea di tutti i mali (interni), è il vertice di centrodestra mentre le tossine dei ballottaggi ancora non si posano. Meloni, che ieri ha aperto, a Roma, una fitta due giorni di riunione ("Study Days") dell’Ecr Party, il partito dei conservatori europei che presiede, torna a chiedere il vertice per "arrivare, il prima possibile, a un chiarimento" con Salvini e Berlusconi, ma subito dopo dice "È necessario, ma a oggi non è in calendario". E alcuni, nelle fila di Fd’I ipotizzano di cambiare location. Insomma, non ad Arcore e non solo per un fatto pratico, ma simbolico: contestare in radice il ruolo di federatore del Cavaliere. Salvini si dice pronto a parteciparvi "il prima possibile", ma la sfida sottesa è: sei il primo partito? A te onori e oneri di rimettere insieme la coalizione. Antonio Tajani, coordinatore di FI, frena: "Ci vuole tempo, le cose vanno fatte bene e ben preparate", semi-smentendo il suo leader, Silvio Berlusconi, che si era detto pronto a fare da “mental coach“ a quello che ritiene debba essere una full immersion di giorni.

Comunque, per questa settimana di vertici non se ne parla. Le tensioni restano. In Sicilia la ricandidatura di Nello Musumeci, difeso dalla Meloni e osteggiato da Lega e FI, non è certa. E le scorie del caso Verona non si posano. Tosi ha invitato la Lega a "a smarcarsi da Fd’I e allearsi con FI". Tosi parla anche ai centristi per tagliare fuori la destra. Uno schema di tipo chiaramente proporzionale e ‘draghiano’.

Intanto, è sul chi va là la Meloni che chiede conto a FI delle parole di Tosi: "È quella la vostra linea ufficiale? Non credo". E poi: "Siamo il primo partito secondo tutti i sondaggi. C’è tanto lavoro da fare in vista delle elezioni". Se da sola o in coalizione non lo dice. E poi l’ultimatum: "Penso che questa sia la grande domanda cui rispondere tutti quanti insieme: vogliamo lavorare seriamente per stare davvero inseme o si lascia spazio per altre soluzioni?".