Meloni: ora in Rai conta il merito "Voglio liberare la cultura italiana"

La premier attacca: basta con un intollerante sistema di potere. E intanto Fiorello evoca l’addio di Amadeus

di Elena G. Polidori

La dichiarazione d’intenti è forte: "Non intendo sostituire un intollerante sistema di potere con un altro intollerante sistema di potere – dice Giorgia Meloni –. Io voglio liberare la cultura italiana da un intollerante sistema di potere nel quale non potevi lavorare se non ti dichiaravi di una certa parte politica. Voglio un sistema meritocratico e plurale che dia spazio a tutti e che non funzioni in base alle tessere di partito". E se "in Rai qualcuno decide che vuole fare qualcos’altro e non vuole misurarsi con il merito, non è un problema che dobbiamo porci noi".

A sole 24 ore dalle nomine nella tv pubblica, la premier spiega il senso dell’ennesimo ribaltone politico in Rai che però, stavolta, rischia di stravolgere dal basso la programmazione che conosciamo tutti. Se, per dire, Amadeus non facesse il Festival? È Fiorello a ventilare l’ipotesi, subito smentita dal nuovo ad Roberto Sergio. E se anche altre trasmissioni, come quella di Corrado Augias o Report di Raitre fossero messe nelle condizioni di mollare? Ieri Fiorello ha cercato di stemperare il clima aziendale da ‘si salvi chi può’: "Annunziata, se non condividi niente di questo governo, allora dovevi rimanere per lottare dall’interno". Ma lei, l’ex presidente Rai, non torna indietro sulla decisione di dimettersi e ha già fatto sapere di non voler dire nulla ("chi vince governa, non parlo male di Meloni"), anche se lo stesso leader della Lega, Matteo Salvini, ha ricondiviso su tutti i social possibili l’appello dello showman corredato da un "Bravo Fiorello!". Intanto il Pd sta già pensando alla riforma della tv pubblica per seppellire "l’orribile riforma targata Renzi" che tuttavia proprio lo stesso Pd ha avallato e sostenuto nel tempo, mentre sono ormai i prossimi programmi a destare la curiosità di vedere quale sarà l’impronta "meloniana" su viale Mazzini.

Ieri Sergio ha scritto una lettera ai dipendenti in cui non solo ha preso le distanze dalla gestione precedente, ma ha anche detto che "è arrivato il momento di concentrarsi su un nuovo storytelling", parole che hanno avuto come chiave di lettura quelle della ministra del Turismo Daniela Santanchè: "Stiamo semplicemente cercando di togliere il monocolore Pd dalla Rai".