Meloni insiste: votare in tempi brevi. "Più facile con Draghi al Quirinale"

La leader di Fd’I a Bologna rivendica la scelta dell’opposizione. "Questo governo non ha mandato popolare"

Giorgia Meloni, 44 anni, leader di Fratelli d’Italia, scatta un selfie a Bologna

Giorgia Meloni, 44 anni, leader di Fratelli d’Italia, scatta un selfie a Bologna

di Luca Orsi

Sotto un cielo nero che minaccia pioggia, Giorgia Meloni presenta la sua autobiografia – Io sono Giorgia, edita da Rizzoli – ai Giardini Margherita, il principale parco di Bologna. Accompagnata da Galeazzo Bignami, deputato bolognese, davanti a una platea di 500 simpatizzanti e sostenitori, la leader di Fratelli d’Italia è intervistata da Michele Brambilla, direttore di Qn e il Resto del Carlino.

Fra i temi freschi di cronaca, c’è la pace firmata fra Beppe Grillo e l’ex premier Giuseppe Conte, dopo giorni di scontri interni al Movimento Cinque stelle. "Ho visto che adesso hanno siglato un accordo, mi pare che abbiano trovato una mediazione", commenta la Meloni. "Per cui – aggiunge – siamo contenti di sapere che Conte abbia trovato il suo quid" per Grillo. A questo punto, però, avverte la Meloni, "vedremo che cosa succederà in particolare sul tema della giustizia, che si sapeva essere un tema così complesso per mettere assieme una maggioranza così variegata".

La deputata rivendica "la coerenza" di essere rimasta all’opposizione, e si sofferma sulla composizione dell’attuale governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi, che tiene in maggioranza forze che vanno dalla sinistra alla Lega. "Io non credo – afferma – che con visioni diametralmente opposte si possa pensare di governare bene, di riuscire a dare all’Italia le risposte di cui ha bisogno".

Un governo con all’interno visioni così differenti secondo la Meloni ha davanti solo due strade: "O non fare niente o fare dei compromessi al ribasso, di fatto impedendo all’Italia di avere le riforme coraggiose di cui ha bisogno. Mi pare sia la scelta del governo sulla riforma della giustizia".

Per uscire da questa situazione, dove "la maggioranza in Parlamento è di fatto formata da Pd, M5s, Renzi e sinistra" (leggi, FI e Lega poco o nulla possono incidere, ndr), per Fd’I la strada maestra resta quella delle urne.

"Noi lavoriamo perché si vada a

votare il prima possibile", afferma la Meloni.

E spiega: "Credo che ci sia bisogno di un governo che abbia una visione chiara, di una maggioranza compatta, coesa, che ha una visione compatibile e un forte mandato popolare. Questo il governo attuale non ce l’ha. E quindi credo che alla fine sulle grandi scelte avrà sempre difficoltà a dare un indirizzo chiaro alla nazione. Poi, certo, non dipende solo da me".

Secondo la leader di Fratelli d’Italia, la strada per le elezioni passa però per "uno snodo fondamentale": l‘elezione del presidente della Repubblica. "Vedremo che cosa accadrà".

Se l’attuale premier Mario Draghi scegliesse la strada del Quirinale "sarebbe più facile andare al voto", sottolinea la Meloni. Se invece questo non accadesse, "secondo me sarà molto più difficile convincere molti parlamentari, che rischiano di non essere rieletti, ad andare a casa".

La Meloni torna quindi sulla scelta, "fatta con coerenza e convinzione", di non appoggiare il governo Draghi. Ricorda quanti la mettevano in guardia dal rischio di sparire, restando da soli all’opposizione. "Io ho fatto quello che ritenevo giusto: la coerenza, mantenere la parola data, è il prerequisito della politica, è l’essenza della democrazia", afferma la deputata. E aggiunge: "Sono centomila volte convinta della nostra scelta, gli italiani sanno che di noi si possono fidare".