di Massimiliano Mingoia I toni sono più soft, le prove di dialogo tra i partiti del centrodestra ripartono, ma la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni non ci sta a farsi intrappolare in un dibattito infinito sulla leadership della coalizione e si concentra sul programma con cui governare il Paese: "A me non interessa il tema della leadership del centrodestra. A me interessa convincere quanti più italiani che possiamo dare all’Italia qualcosa di diverso. Il tema di chi fa il capo non è nella mia natura. Mi interessa dimostrare che in questo momento così complicato al livello nazionale e internazionale c’è un partito come Fd’I, ancorato nel centrodestra, che ha delle risposte. Mi piacerebbe che di quelle risposte si potesse parlare". Parole che la leader della destra sovranista pronuncia a margine della seconda giornata della Conferenza programmatica di Fd’I Italia, energia da liberare al Milano Convention Centre. A più di un osservatore non è sfuggito che l’appuntamento che sta radunando 4.600 delegati del partito a vocazione conservatrice si svolga nel capoluogo lombardo, la città del segretario della Lega Matteo Salvini. Fd’I lancia la volata per le elezioni politiche del 2023 e per la guida della coalizione proprio dalla casa del Carroccio? La Meloni sembra già parlare da candidata premier in pectore: "Siamo in mezzo a una bufera, che non si affronta dicendo: “Io sono più bravo di te“. Quello si fa all’asilo". E ancora: "Il mio obiettivo è rappresentare il campo del centrodestra con orgoglio e senza alcuna sudditanza rispetto alla cultura della sinistra. Spero che gli alleati vogliano costruire questo campo con me. Se sì, allora bisogna darsi delle regole. Il campo dei conservatori può conquistare la maggioranza e oltre degli italiani". Rispetto alla chiusura del giorno prima da parte di Ignazio La Russa, intanto, la numero uno di Fd’I apre ...
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