ArchiveMeloni: i miei appunti. Nuova svolta sui Pos: "La soglia dei 60 euro si può abbassare"

Meloni: i miei appunti. Nuova svolta sui Pos: "La soglia dei 60 euro si può abbassare"

La premier lancia una rubrica social e sfoglia i suoi quaderni di lavoro. "Sulla spesa con il bancomat stiamo discutendo con l’Europa. Pnrr: dobbiamo realizzare 30 obiettivi sui 55 previsti. Ho fiducia"

La soglia dei 60 euro per l’obbligo del Pos per gli esercenti? "È indicativa, può essere anche più bassa, c’è un’interlocuzione in corso con l’Ue". Certo è che, ribadisce Giorgia Meloni, "il governo sta valutando la possibilità di non obbligare i commercianti ad accettare il pagamento elettronico per piccoli importi. Ma l’obbligo per importi così bassi incide tantissimo sui commercianti". Il tetto al contante? "Sfavorisce la nostra economia. Siamo in un mercato europeo in cui il tetto funziona solo se lo hanno tutti. Per paradosso, più è basso il tetto al contante e più si rischia l’evasione". Il Reddito di cittadinanza? "Più lo percepirai, più sarai povero e difficile da inserire nel lavoro. Voglio regalare la dignità del lavoro a persone che non meritano di essere mantenute". La premier chiarisce i più gettonati highlights dell’azione e delle intenzioni governative.

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Giorgia Meloni (Ansa)
Giorgia Meloni (Ansa)

Ma stavolta, oltre al merito delle questioni, a suscitare attenzione è anche la modalità della comunicazione. Meno istituzionale, sia pure nella versione pop tipicamente meloniana, più colloquiale. Quasi confidenziale. E, non a caso, sono i social il luogo della nuova strategia, inaugurata con un video di una ventina di minuti: "Apriamo insieme i miei quaderni di lavoro. Bentrovati nel primo appuntamento della rubrica #gliappuntidiGiorgia" esordisce il capo del governo, blazer nero e, tra le mani, un’agenda scura con il suo nome in lettere a rilievo. "Mi chiedono spesso perché giro con un quaderno di appunti: lo faccio perché scrivo tutto, quello che penso, che devo fare, risposte a domande che leggo. In questi quaderni c’è tutto il mio lavoro – spiega – Non ho alcun problema a condividere le scelte che faccio con le persone che rappresento, quindi ho deciso di aprire il mio quaderno di appunti, in una rubrica. Per raccontare il lavoro che abbiamo fatto durante la settimana e dare qualche risposta sui temi più caldi e interessanti, sui quali ci sono più domande. Perché non c’è problema a rispondere su nulla".

Una mossa che non sfugge ad attenti osservatori dei media, della comunicazione e del consenso politico: che la valutano, tutto sommato, non negativamente, o almeno nel segno di una certa coerenza nello stile. "Lei resta fedele da sempre al tratto comunicativo Garbatella. Ora sicuramente sta cercando un canale diretto con il suo enorme bacino elettorale, senza lasciarsi appiattire da una narrazione che a lungo possa logorarla e con l’intenzione, tra l’altro, di dimostrare che Palazzo Chigi non l’ha condizionata nel rapporto diretto con le persone – commenta il massmediologo Klaus Davi – Il suo messaggio è “Ci metto la faccia“. D’altronde, contrariamente a Draghi, la Meloni nasce come leader in un contesto popolare, non elitario. E i suoi elettori credo che apprezzeranno questo canale diretto".

Per la direttrice di Euromedia Research, la sondaggista Alessandra Ghisleri "il giudizio sulIa manovra economica spacca l’Italia a metà e anche nell’ambito dell’elettorato della premier ci sono molti dubbi. Dunque, lei ha necessità, se non di giustificare, di fornire elementi di valutazione a tutte le persone che l’hanno votata. D’altronde, uno dei suoi punti di forza è la coerenza".