Meloni e le Fosse Ardeatine "Uccisi perché italiani" L’Anpi: erano antifascisti

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"Innocenti massacrati solo perché italiani". La presidente del consiglio Giorgia Meloni omaggia con queste parole i martiri delle Fosse Ardeatine ed esplode la polemica su quella che, Anpi e opposizione, considerano un’omissione, ovvero non avere ricordato che le vittime erano anche antifasciste. "È opportuno precisare che, certo, erano italiani, ma furono scelti in base a una selezione che colpiva gli antifascisti, i resistenti, gli oppositori politici, gli ebrei", ha sottolineato l’Anpi. E critiche piovono anche dai familiari delle vittime della strage per voce del loro presidente, Francesco Albertelli, nipote di Pilo. "La storia dice che questo eccidio è stato compiuto dai tedeschi con la piena collaborazione dei fascisti che hanno stilato una lista di 50 nomi, dove c’era anche mio nonno, Pilo Albertelli. Oltre questo, presero ebrei e antifascisti - ha detto Francesco Albertelli - insomma mio nonno, assieme ad altre 50 persone, alle Fosse Ardeatine è stato mandato dai fascisti".

"Un giorno o l’altro riuscirà a scrivere quella parola? Antifascista", le parole del segretario di SI, Nicola Fratoianni. Ad attaccare Meloni anche la vicepresidente del Pd, Chiara Gribaudo, "i morti delle Fosse Ardeatine sono stati massacrati perché antifascisti", mentre il presidente di M5S Giuseppe Conte ricorda "abominio della violenza nazifascista".

Meloni, a polemica esplosa, ha voluto poi chiarire il senso delle sue parole che avevano un intento inclusivo perché, si interroga retoricamente, "Li ho definiti italiani, che vuol dire che gli antifascisti non sono italiani? Sono stata onnicomprensiva…".

Ieri al Mausoleo a ricordare l’orribile eccidio di 79 anni fa e omaggiare quei morti per un "ordine eseguito" come ritorsione all’attentato di via Rasella, c’era il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo dello Stato ha deposto una corona di alloro sulla lapide e, dopo la cerimonia, ha visitato le grotte e il sacrario.