Martedì 23 Aprile 2024

Meloni al contrattacco "Il video? Non mi faccio intimidire"

La leader di FdI inaugura la campagna ad Ancona. I militanti la acclamano: "Fascisti noi? Siamo italiani"

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dall’inviato

Valerio Baroncini

Il vento si incanala dal porto di Ancona come una spada sui duemila di piazza Roma. Giorgia Meloni, al centro dello scontro politico da 48 ore dopo aver rilanciato il video dello stupro di una donna a Piacenza, si ferma un attimo. Gli occhi cercano i volti in prima fila, poi parte il contrattacco. La sua spada: "Non mi scuso. Sta per partire un’indagine. Anzi, è partita un’indagine, ma temo solo al danno della sottoscritta. L’obiettivo è far partire qualche avviso di garanzia".

La violenza e la giustizia, quest’ultima tormentone di tanti anni di centrodestra al governo, squarciano l’apertura della campagna elettorale del presidente di Fratelli d’Italia. Candidata premier "senza paura" e "pronta a condurre questa battaglia". "Donna, attenta a questi temi", dice di sé. Applausi. Nel retro della piazza qualche antagonista dei centri sociali cerca di entrare, ma i filtri della polizia spengono le proteste. L’alfabeto meloniano non include, su Piacenza, la parola arretramento: "Io scusarmi? Mi dispiace se la pubblicazione di un video oscurato abbia leso ulteriormente quella persona. Ma perché la domanda la fate a me e non ai media che hanno postato quel video?". Meloni cita Alika, l’ambulante ucciso a Civitanova, e la sinistra che si dovrebbe vergognare "per il video della sua uccisione, reiteratamente pubblicato senza essere oscurato". E, riassume Meloni alla sua piazza, "vi racconto di Piacenza perché è un po’ spaventoso quando ti rendi conto che non tutti hanno lo stesso trattamento in questa nazione".

Usa più di una volta la parola "libertà", accostata in tre occasioni a "verità" – prima del suo arrivo risuona ‘Policy of truth’ dei Depeche Mode, un caso? – e insiste anche su "liberazione" dal "sistema di potere" da cui "non ci facciamo ricattare". Troupe francesi e tedesche interrogano la gente: "Ma voi cosa pensate del fascismo?". Maria da Osimo, 75 anni e una vita tra i campi e i figli e i nipoti da accudire, se la ride: "La sinistra sa dire solo questo. Molti elettori l’hanno capito. Non siamo fascisti, siamo italiani". Meloni, invece, liquida con una battuta la polemica: "Avete sentito la sinistra parlare di temi di questo secolo?". Anche il Guardian, il quotidiano inglese, si occupa di FdI, della polemica sul fascismo di ritorno e delle Marche, definite "laboratorio del futuro governo" e paragonate al Texas per la mancata ricezione delle linee guida 2020 sulla pillola abortiva.

Ma Meloni contrattacca ancora e spiega la scelta dell’avvio della campagna elettorale di Fratelli d’Italia proprio nelle Marche: "Noi abbiamo dimostrato in territori come questo come la classe dirigente di Fratelli d’Italia (la Regione è governata da una giunta di centrodestra guidata da Francesco Acquaroli di FdI, ndr) sia perfettamente in grado di dare risposte che la sinistra non è stata in grado di dare per decenni, per decenni. Sapremo governare".

Comizio, ma anche autoanalisi. Giorgia Meloni dice alla piazza che "siete praticamente gli unici amici che abbiamo. Ma siete una marea e penso che bastiate e che basterete". Poi si va su un altro tema caldo, quello delle devianze giovanili e dell’obesità e improvvisamente apre il diario della sua adolescenza: "Ho parlato anche dei disturbi alimentari, e hanno detto che la Meloni considera gli obesi dei deviati... Io da giovane sono stata obesa e bullizzata, figuratevi se considero gli obesi dei deviati. Ma mi ha salvato lo sport, si può dire o non si può dire?".

Dalle prime file – imprenditori, negozianti, pensionati, profesionisti – qualcuno urla: "Giorgia, Giorgia, sei la numero uno...". Bandieri e coretti. Lei replica accennando un balletto: "Non mi glorificate, è riservato a un altro".

Meloni parla per un’ora e tocca tutti i punti caldi: l’immigrazione clandestina ("Profughi e immigrati sono materie diverse, la ministra Lamorgese è la reincarnazione di Caronte con tutti questi ingressi"), il costo del lavoro ("Ridurre le tasse soprattutto a chi assume di più: più assumi, meno paghi"), i salari bassi ("Il problema è la tassazione media al 47%"), il reddito di cittadinanza ("Sono per le utenze di cittadinanza, il problema sono le bollette, non si possono mettere sullo stesso piano chi non lavora e chi invece non può farlo"), la politica ("Non la faccio con odio, non odio nessuno, amo gli italiani"). Saluta la folla, è la mano sbagliata: sorride. "Ora concludo, ve sto ad ammazzà. E sono un po’ morta anche io".