Mercoledì 24 Aprile 2024

Melandri sbanda: "Mi sono infettato apposta"

L’ex campione del mondo. "Non credo al vaccino, ma il Green pass mi serviva". Poi la goffa retromarcia: "Era una battuta"

di Riccardo Galli

Questa volta la traiettoria del sorpasso l’ha portato fuori pista. E di sicuro, quando ieri mattina il web ha iniziato a rilanciare le sue dichiarazioni a Mow, magazine bene informato sul mondo del motori, Marco Melandri è stato bombardato da messaggi e telefonate come forse non gli accadeva quando, 20 anni fa, diventò campione del mondo nella classe 250.

Possibile? Ma davvero ha detto quelle cose mentre il mondo si dibatte per sopravvivere alla pandemia? E’ questo il senso dell’intervista rilanciata da Mow, anche se in serata, travolto da una tempesta social, Melandri ha fatto retromarcia, affidando a Istagram il racconto di come sarebbero andate le cose.

"Ho preso il virus – ha dichiarato Melandri – perché ho cercato di prenderlo e, al contrario di molti vaccinati, per contagiarmi ho fatto una fatica tremenda", questa la dinamica di una scelta che ha scatenato un dibattito di fuoco sui social. La ragione? La necessità di poter ottenere il Green pass, il lasciapassare che gli era ed è indispensabile per continuare la sua vita di tutti i giorni. "Ho fatto apposta – aggiunge – per potere essere in regola almeno per qualche mese e non è stato nemmeno facile". Così, mentre il Sars-CoV2 corre e continua a fare paura, l’ex pilota di MotoGp e poi di Superbike racconta di esserselo proprio andato a cercare.

"Mi sono dovuto contagiare per necessità, dovendo lavorare e non considerando il vaccino un’alternativa valida". Già, il vaccino. Melandri, che nella giornata di ieri ha poi deciso di salire sul palco della manifestazione No vax a Milano, afferma di stare bene e di essere asintomatico. "Chi prende la malattia – il concetto che l’ex pilota – è molto più protetto dopo. Io sono risultato positivo senza nemmeno accorgermi di avere qualcosa. Mia figlia non è risultata nemmeno positiva". Quindi un primo tentativo di riprendere quella traiettoria che quando lottava per un Mondiale l’avrebbe portato sulla ghiaia. "Io non ho niente contro i vaccinati, come chiaramente non ho nulla contro i non vaccinati. Io sono contro le violazioni della libertà".

Dal motociclismo che poi è stata tutta la sua vita, al tennis. Melandri affronta anche la questione Djokovic con il caso che sta accompagnando il via agli Open d’Australia. "Uno dei più importanti tornei del mondo – è la sentenza del ravennate – non poteva non avere il numero uno e quindi sono stati loro a fare di tutto per farlo entrare. Poi è subentrata la politica, perché la questione non ha nulla a che fare con la salute". "Conseguenze per la carriera di Djokovic? – si domanda Melandri –. Credo lui se ne freghi altamente e lo stimo tanto perché ha dei valori".

Melandri si ferma qui. Anzi no. La bufera scatenata sui social lo spinge a raddrizzare il discorso. "Mi trovo di nuovo dentro un uragano enorme – dichiara in un video postato su Instagram –, per una frase scherzosa, ironica nata quando mi sono trovato a parlare con una persona negativa che mi ha detto di essere stata a contatto con un positivo.

Ho fatto la battuta ‘Prendo il Covid così avrò il Green Pass, lo prendo per necessità’. Non sarei mai andato da qualche parte con qualcuno per contagiarmi, né lo avrei mai consigliato al peggior nemico. Ormai ci sono dentro, mi dispiace se le mie parole sono state mal interpretate".