Meglio spiegare quelle teorie oggi desuete

Lorenzo

Guadagnucci

La storia, la scienza, la conoscenza hanno già smentito e reso anacronistiche – in gran parte se non del tutto – le teorie criminologiche di Cesare Lombroso, che pure era al suo tempo uno studioso di chiara fama. Oggi non è più possibile sostenere, e nemmeno pensare, che dalla morfologia del cranio, dall’origine geografica o dal fatto di fare uso della bicicletta si possano inferire specifiche attitudini criminali... Da questo punto di vista, il Museo Lombroso è un doppio reperto storico: per i materiali che vi sono custoditi, risalenti a più di un secolo fa, e per la filosofia che li presupponeva.

Non può sorprendere, quindi, che qualcuno pensi di chiudere tutto: i crani in formalina e certe superate ma ancora urtanti teorie del medico veronese. Quando si erge un monumento o si crea un museo ci si espone fatalmente al confronto pubblico, alla critica, alla contestazione. È nell’ordine delle cose. Si può discutere, tuttavia, su quale sia il modo migliore di agire. Nel caso specifico: meglio chiudere il museo o renderlo attuale, per esempio facendo in modo che risaltino i pericoli – sempre vivi – dello scientismo, cioè di una fede eccessiva delle nozioni scientifiche del momento?

A Bolzano il monumento alla Vittoria (della prima guerra mondiale) costruito con intenti trionfalistici e provocatori dal fascismo, ormai divenuto anacronistico e imbarazzante, non è stato abbattuto, ma “storicizzato” con iscrizioni, installazioni e soluzioni che ne permettono una percezione adeguata ai tempi. Tale operazione è stata definita di “musealizzazione” del monumento. Si potrebbe “musealizzare” il Museo Lombroso. Per esempio.