Mega rave, secondo ragazzo morto. Il mancato sgombero ora è un caso

Overdose nel Viterbese, ma il party fuorilegge continua ancora. La rabbia: perché la polizia non interviene?

Un’immagine d’archivio: i carabinieri monitorano un rave a Guastalla

Un’immagine d’archivio: i carabinieri monitorano un rave a Guastalla

Un’onda umana infinita, il rave party del lago di Mezzano sta degenerando e ha fatto una seconda vittima. Ieri la tragica notizia di un altro giovane morto, stavolta per overdose, a Viterbo: nelle prossime ore sarà fatta l’autopsia. Al momento non si conosce l’identità della vittima. Il mega rave party da 10mila persone, che era già costato la vita a Gianluca Santiago, annegato nel lago, si sta estendendo pericolosamente ai paesi della Maremma del Sud, vicini al comune laziale di Valentano, dove è stato organizzato. Sono ormai alcuni giorni (il rave è iniziato alla vigilia di Ferragosto e dovrebbe concludersi il 23) che i tre paesi di confine della provincia di Grosseto – Sorano, Pitigliano e Manciano – vengono di fatto presi di mira da sbandati di ogni genere.

Una situazione inammissibile, paradossale. "Ci hanno lasciato soli – denuncia il sindaco di Sorano, Pierandrea Vanni, che insieme ai colleghi di Pitigliano e Manciano ha scritto una nota durissima contro governo e prefettura –. Lo Stato non è stato in grado di prevenire una clamorosa manifestazione di illegalità". Le forze dell’ordine osservano la situazione. Ma la massa di persone è tale che per ora non è stato possibile intervenire. La polemica politica monta, è intervenuto il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: "Mi auguro che entro oggi si provveda a sgomberare l’area. Comprendo la complessità dello sgombero di un rave party a cui partecipano diverse migliaia di persone – ha affermato Gasparri –, ma la situazione di degrado e di illegalità che sta subendo la zona di Valentano è diventata difficilmente tollerabile. Con il dovuto garbo ma con chiarezza richiamo l’impegno delle autorità nazionali perché questa situazione deve cessare".

Il problema è come. Come riuscire a far cessare questa situazione di totale illegalità. Gasparri, e non solo, ammettono che le politiche locali non sono addestrate allo scopo, né hanno i numeri per farlo. Fino ad ora le forze di polizia si sono limitate a osservare e a contenere il fenomeno, ma la situazione è in costante cambiamento e la tensione potrebbe ulteriormente alzarsi da un momento all’altro. Nessuna comunicazione ufficiale è arrivata dalle prefetture e da chi presidia il territorio.

E intanto i giovani fanno quel che gli pare. La pratica più diffusa da parte dei partecipanti al rave è quella di entrare nei negozi di alimentari, nei bar, farsi dare la roba e pagare con pochi spiccioli. I volti poco rassicuranti dei clienti bastano ai negozianti per non chiedere altri soldi, consegnare la merce e chiudere la saracinesca. Al supermarket poi si assiste veri e propri saccheggi, che ovviamente esasperano e spaventano chi vorrebbe solo lavorare seriamente.

Come accaduto a Manciano, dove un market alla periferia del paese è stato preso d’assalto da sette giovani che, non contenti, una volta usciti dal negozio hanno utilizzato il parcheggio antistante come fosse una latrina. A Pitigliano nelle due fontane della piazza principale una quindicina di giovani hanno fatto il bagno: in quattro si sono sentiti male e due di loro sarebbero risultati positivi al Covid. E poi ci sono quelli che bloccati dalle forze dell’ordine: non riuscendo a raggiungere il rave, si stanno accampando nelle campagne circostanti. Una situazione pesante tanto da indurre i tre sindaci di Manciano, Pitigliano e Sorano a chiedere un intervento finalmente deciso dello Stato. Intanto, si registrano diverse disdette nelle strutture ricettive della zona.

"Il rave party illegale nel Comune di Valentano è un attacco frontale ai territori e alla popolazione dei Comuni limitrofi – dicono esasperati gli amministratori pubblici –. È una incursione nei confronti dei nostri territori e in primis di quello del Comune di Valentano". Queste persone "stanno minando le attività economiche, in piena stagione turistica (tante disdette negli agriturismi, ndr) e la sicurezza dei cittadini, anche dal punto di vista sanitario".