Medici non vaccinati reintegrati, scoppia il caso. Polemiche con le Regioni

Il ministro della Salute Schillaci: "Direzioni sanitarie decidono dove lavorano". La Puglia: "La legge sull'obbligo vaccinale per il personale sanitario c'è e rimane in vigore". In Campania direttiva per evitare contatto fra medici no vax e pazienti

Roma, 2 novembre 2022 - Sui medici non vaccinati reintegrati negli ospedali "mi sono basato sul fatto che oggi lo scenario è completamento diverso e c'è una grave carenza di organico: è vero che i medici reintegrati saranno circa 4mila, ma intanto cominciamo a metterli a disposizione delle direzioni sanitarie". Queste le parole del ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto anche sul tema delle polemiche che il provvedimento di reintegro ha generato: "Ho letto anche di polemiche su quello che questi medici andranno a fare, ma quello che andranno a fare saranno sono le singole direzioni sanitarie a deciderlo, valutando il posto migliore dove i medici reintegrati potranno andare a lavorare".

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Un reparto dio terapia intensiva contro il Covid
Un reparto dio terapia intensiva contro il Covid

Intanto lo stop all'obbligo vaccinale per il personale sanitario e il conseguente reintegro dei sanitari sospesi divide le Regioni. In Puglia è arrivata la dura presa di posizione dell'assessore alla sanità, Rocco Palese che ha sottolineato come "la legge" che obbliga il personale sanitario a vaccinarsi anche contro il Covid "c'è e rimane in vigore". La legge della Regione Puglia stabilisce che gli operatori sanitari non vaccinati non possono essere a contatto con i pazienti ricoverati negli ospedali. L'obbligo di vaccino in Puglia non riguarda solo il Covid ma altri 10 vaccini, gli stessi previsti anche dal piano nazionale. Immediata è arrivata la risposta del governo, con le parole del sotosegretario alla Salute, Marcello Gemmato: "Nella legge regionale della Puglia è previsto l'obbligo vaccinale anche per Covid-19, che non c'è più. Questa legge viene impugnata".

Anche il presidente del consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, si schiera contro il reintegro a lavoro dei sanitari no vax: "Lo ritengo un errore clamoroso verso tutte quelle donne e quegli uomini professionisti della sanità che sono stati in prima linea. C'è chi ha deciso di non vaccinarsi, è stato fermato per un periodo di tempo e ora viene reintegrato adducendo un motivo: mancano medici e infermieri. Allora dico al governo, perché non investire di più in sanità pubblica? 

In Campania invece è già stata inviata ai direttori generali della Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere, una direttiva firmata dal presidente Vincenzo De Luca, con la quale si fa obbligo di definire l'impiego del personale sanitario non vaccinato. Nel testo si parla di azioni dirette a contrastare ogni tipo di contagio, evitando il contatto diretto del personale non vaccinato con i pazienti.

In Lombardia, la dimissionaria vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti ha lanciato un appello a Guido Bertolaso, nominato al suo posto al vertice della sanità lombarda: "Auspico sinceramente che, con la determinazione che tutti gli riconosciamo, saprà da subito convincere il presidente Fontana, diversamente da quanto non sia riuscita a fare io, a non reintegrare nelle strutture sanitarie i medici no vax. Posizione peraltro già presa in queste ore da altri governatori regionali".