di Giovanni Rossi Il Consiglio dei ministri approva il fondo a sostegno delle famiglie dei medici e dei sanitari morti di Covid. "È un giusto riconoscimento che l’Italia deve a chi ha svolto il proprio lavoro per tutelare la salute di tutti noi", dichiara il ministro della Salute Roberto Speranza che ha proposto il provvedimento insieme alla ministra della Famiglia Elena Bonetti. "Un atto doveroso che riconosce il sacrificio della vita per la salute di donne e uomini del Paese", aggiunge l’esponente di Iv. E dopo l’incomprensibile bocciatura in Senato del subemendamento per ristori alle famiglie dei medici non convenzionati Inail, il governo incassa così la soddisfazione della Federazione degli Ordini dei medici e degli odontoiatri. La dotazione di partenza di 15 milioni di euro offre tutela alle famiglie di chi non si è sottratto al proprio compito anche quando nessun vaccino appariva all’orizzonte. Sono infatti 370 i medici deceduti per Covid. "Di questi, 216 erano medici di famiglia, del 118, guardie mediche, specialisti ambulatoriali, liberi professionisti; 30 gli odontoiatri", certifica Filippo Anelli, presidente della Fnomceo. Secondo Anelli, "si viene così a sanare una grave ingiustizia, che vedeva abbandonate a se stesse circa 250 famiglie, che al dolore del lutto aggiungevano la tribolazione economica". Per un motivo tecnico: "Mentre infatti i medici dipendenti hanno copertura Inail, questa non vale – continua Anelli – per liberi professionisti e medici convenzionati. Nessun risarcimento dello Stato è andato quindi a queste famiglie, che hanno pagato il prezzo più alto per il bene di tutti: degli oltre 10 milioni settecentomila guariti e dell’intero Paese". C’è stata un’autentica sollevazione di categoria e nell’opinione pubblica dopo il no del Senato. Ma c’era chi, già da prima, si era messo al lavoro. Così il presidente della Fnomceo ringrazia Enpam, Fondazione Diego Della Valle, Onaosi, Ammi per "le iniziative meritorie". ...
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