Per approfondire:
Da una parte il Covid che avanza portando i pazienti che seguono il protocollo nazionale in ospedale con complicazioni e rischio di morte, dall’altra il virus che, grazie alle terapie domiciliari precoci, viene combattuto dal corpo e scompare. Un’immagine d’effetto sotto la quale campeggia la scritta "Cosa scegli? Non avere paura e informati". È così che dalla pagina Facebook del portale Ippocrateorg i malati vengono attratti nella rete dei medici volontari. La stessa alla quale si era affidato il paziente no-vax morto a Ferrara. E sebbene tra i quasi 70mila seguaci social dell’associazione ci sia chi comincia a sollevare dei dubbi sull’efficacia delle cure proposte – e delle quali i pazienti si assumono tutti i rischi firmando una liberatoria on line – per ora sull’accaduto tutto tace. Definita dal suo fondatore e presidente, Mauro Rango, cooperante italiano attivo in Africa, "un laboratorio per smontare scientificamente i progetti manipolatori, per rivendicare la neutralità nella pratica medica, nella ricerca e sperimentazione scientifica, e per combattere i conflitti d’interesse esistenti e futuri", Ippocrateorg offre un protocollo di cure domiciliari alternative che promette di stroncare il Covid sul nascere. Cure rigorosamente ‘off-label’, ovvero basate sull’utilizzo di farmaci già registrati e approvati, ma per indicazioni terapeutiche diverse rispetto a quelle per cui vengono invece prescritti, che sono state addirittura oggetto di un recente convegno promosso dalla Lega al Senato. Nel dettaglio la cura domiciliare prescritta online dai medici di Ippocrateorg prevede l’assunzione di idrossiclorochina, colchicina e ivermectina con, in alcuni casi, l’aggiunta di anticoagulanti e corticosteroidi. Divenuta famosa nei primi mesi della pandemia, quando alcuni studi ne hanno incoraggiato l’utilizzo scatenando una caccia al Plaquenil nelle farmacie, l’Idrossiclorochina – un antireumatico indicato per il trattamento dell’artrite reumatoide, del lupus eritematoso e della malaria – figura, attualmente, nella categoria dei farmaci non raccomandati dall’Aifa per il ...
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