Giovedì 25 Aprile 2024

Medici di famiglia in pensione in 5 anni, 14 milioni di italiani senza

Nel breve periodo il pensionamento di circa 45 mila dottori di famiglia rischia di lasciare senza questa figura professionale milioni di italiani. La denuncia della Fimmg

Medico di famiglia (Germogli)

Medico di famiglia (Germogli)

Roma, 9 febbraio 2018 - Una larga fetta della popolazione italiana rischia di rimanere, nei prossimi 5-8 anni, senza la figura del medico di famiglia. E' la conseguenza dei pensionamenti dei dottori che avverranno nel breve-medio periodo.

Si parla di 45.000 medici: pensionamenti che riguarderanno sia i medici di famiglia sia i medici del Servizio sanitario nazionale. Peggio ancora se si guarda al futuro, nei 10 anni, al 2028, saranno andati in pensione 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676. 

L'allarme è stato lanciato dal segretario generale della Fimmg ( Federazione medici di medicina generale), Silvestro Scotti, che da tempo denuncia questo rischio: "Siamo stufi di allarmi, analisi, fabbisogni sulle necessità di investimenti necessari e urgenti per compensare i pensionamenti dei medici di famiglia che nei prossimi cinque/otto anni priveranno 14 milioni di cittadini di questa figura professionale. Appare quasi ridicolo assistere al fatto - continua Scotti -  che nessuna forza politica che aspira a governare il Paese proponga e si impegni sul tema dell'assistenza territoriale, della cronicità e della non autosufficienza in un Paese che, per caratteristiche demografiche, avrà soprattutto bisogno di un'assistenza medica domiciliare, residenziale e di prossimità". 

Scotti critica l'immobilismo davanti a questa emergenza: "Nessun impegno della politica sulla criticità della mancanza di medici di base a breve, dunque in un Paese che, per caratteristiche demografiche, avrà invece soprattutto bisogno di un'assistenza medica domiciliare e residenziale. Per poter continuare a garantire ai cittadini italiani il diritto di essere curati tutti nello stesso modo devono essere garantiti investimenti economici sul numero e sulla qualità della formazione dei medici di medicina generale, sul personale sanitario e amministrativo nei nostri studi, sulle tecnologie. A questo punto, invece, la figura e la presenza del medico di medicina generale appare impotente per promuovere il vero cambiamento".  

Il segretario Fimmg conclude: "Chi vuole rottamare la medicina di famiglia si faccia dunque avanti a viso scoperto. Ormai il buco è evidente e le impronte si cominciano a vedere. Noi non vogliamo essere dei complici silenziosi né peggio omertosi anche perché ci sentiamo, insieme ai cittadini, le vittime di tanta superficiale approssimazione".

Il vice segretario nazionale Fimmg, Fiorenzo Corti, aggiunge: "La situazione in Lombardia è ancora più drammatica. Soprattutto nei piccoli centri i medici di famiglia mancano già, e da mesi. Con l'entrata in vigore dell'accordo integrativo regionale, firmato da tutte le organizzazioni sindacali della medicina generale pochi giorni fa, un medico di famiglia potrà in alcuni casi avere fino a 2000 assistiti, ma questo non sarà sufficiente. Ci auguriamo che il prossimo governo affronti il problema in modo serio. Nel frattempo in campagna elettorale sembra che il nostro allarme non sia raccolto da nessuno".