Giovedì 18 Aprile 2024

Mauro Romano, la mamma cede: "Meglio smettere le ricerche"

La signora Colaianni: "Me ne farò una ragione, che sia ancora vivo o che sia morto". La pm ha chiesto l'archiviazione per l'unico indagato per la scomparsa del piccolo nel 1977

Mauro Romano (a destra) a confronto con il magnate arabo Mohammed Al Habtoor

Mauro Romano (a destra) a confronto con il magnate arabo Mohammed Al Habtoor

Racale (Lecce), 28 aprile 2021 - La mamma di Mauro Romano alza le braccia: "Basta, non si può più andare avanti così. Troppi dispiaceri. Me ne farò una ragione, che sia ancora vivo o che sia morto", dice oggi, all'indomani della richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Lecce nei confronti di Vittorio Romanelli, unico indagato nell'inchiesta sul presunto rapimento di Mauro Romano, il bimbo di sei anni scomparso il 21 giugno 1977 in Salento.

La pista dello sceicco

Dunque Bianca Colaianni appare decisa a non voler più proseguire nella ricerca del figlio, che oggi avrebbe 44 anni. Eppure appena 15 giorni fa la signora sembrava quasi sicura che il figlio fosse nientemeno che lo sceicco Al Habtoor, che aveva 'riconosciuto' grazie a due cicatrici. Forse proprio il fatto che, pochi giorni dopo, la pista dello sceicco fosse sfumata, ha indotto la madre di Mauro Romano a rinunciare alla speranza.

Di certo il colpo finale è stata la richiesta di archiviazione: "A che è servito tutto questo? - dice Bianca Colaianni - Mi ero illusa che si potesse arrivare a una svolta,  ma quando ci si trova con le spalle al muro, è meglio smettere. Se la Procura dice che non ci sono elementi, bisogna farsene una ragione".

Quanto alla cosiddetta pista araba, tutto sembra impantanato. Lo sceicco Mohammed Al Habtoor, che i genitori di Mauro credevano potesse essere loro figlio, po, ha formalmente presentato diniego di sottoporsi all'esame del Dna e di fornire qualsiasi atto riconducibile alla sua nascita.

La richiesta di archiviazione

Nella richiesta di archiviazione, alla quale Colaianni ha fatto sapere che non si opporrà, il pm Simona Rizzo evidenzia la mancanza di elementi idonei a sostenere l'accusa in giudizio per Romanelli, "con molteplicità di contraddizioni, reticenze e non ricordo". Il pm Simona Rizzo ha anche chiesto l'archiviazione per la moglie e il figlio di Romanelli, indagati in un fascicolo parallelo per false dichiarazioni al pm. "Sono delusa ma al contempo felice per loro - dice Colaianni - ho visto quanto hanno sofferto in questi giorni".