Mauro Bellugi: il Covid, le gambe amputate e la voglia di non mollare mai

L'ex calciatore aveva 71 anni. In novembre la malatia e l'intervento chirurgico: "Sono senza gambe ma rinascerò"

Mauro Bellugi (Alive)

Mauro Bellugi (Alive)

Milano, 20 febbraio 2021 - Lutto nel mondo del calcio. All'età di 71 anni è morto Mauro Bellugi, campione ed ex difensore dell'Inter e della Nazionale negli anni '70. Bellugi in novembre era stato ricoverato per problemi legati all'anemia mediterranea ed era risultato positivo al Covid. In particolare era stato necessario amputargli entrambe le gambe.

L'amputazione delle gambe

A novembre, come detto, la malattia. L'ex difensore era stato ricoverato dal 4 novembre all'ospedale Niguarda di Milano, dopo essere risultato positivo al Coronavirus, dovendo poi subire l'amputazione di entrambe le gambe: il 13 novembre la prima, il 20 la seconda. La doppia amputazione era stata decisa dai medici in seguito al peggioramento di altre patologie che Bellugi aveva prima di contrarre il Covid-19.

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La forza d'animo

Quando il medico lo mise di fronte all'atroce dilemma ("Vuoi vivere o morire?") Bellugi, tempa di gran combattente, non ebbe esitazioni e raccontò di aver risposto: "Fate tutto quel che è necessario". Poi trovò anche il modo di scherzare col medico, grande tifoso dell'Inter: "Ti faccio fuori se tagli la gamba con la quale ho segnato il gol al Borussia". Quel gol rimarrà l'unico segnato in tutta la sua carriera.

Nonostante la mazzata della doppia amputazione, Bellugi non si perse d'animo e nelle interviste che ha rilasciato lanciò comunque un messaggio di speranza: "Sono senza gambe ma rinascerò.  Prenderò quelle di Pistorius", disse con la solita dose di autoironia.

L'ultima intervista

In un'intervista al nostro giornale (qui il testo completo) alla fine del 2020 disse fra l'altro: " Mi hanno detto: o ti tagliamo le gambe o muori. Di morire non avevo voglia, per cui hanno amputato". E ancora la similitudine inevitabile con il mondo del calcio, la sua vita: "È peggio di un derby. Peggio di una finale di Coppa dei Campioni. Ma io quella che ho giocato contro l’Ajax purtroppo l’ho persa. Stavolta voglio vincere". Quando gli chiedemmo cosa si aspettasse dal nuovo anno, rispose: "Che le cose vadano bene non solo per me, ma per tutti. Ho visto molti amici che hanno contratto il Covid, ma loro dopo una ventina di giorni al massimo sono usciti dall’ospedale sulle proprie gambe".

La carriera

Toscanaccio della provincia di Siena (era originario di Buonconvento) arrivò guiovanissimo all'Inter dove - trasformandosi da mezz'ala in terzino - giocherà  per cinque stagioni, dal 1969 al 1974: con i nerazzurri ebbe la soddisfazione di vincere uno scudetto, collezionando 137 presenze e realizzando un gol, quello appunto siglato nella vittoria contro il Borussia Moenchengladbach nell'andata degli ottavi di finale di Coppa dei Campioni del 1971. Lasciata l'Inter, ecco il trasferimento al Bologna, dove disputò altre cinque stagioni, prima di chiudere la carriera fra Napoli e Pistoiese. Bellugi chiuse la carriera di calciaore nel 1981, a 31 anni.

Difensore sanguigno, ha indossato anche la maglia della Nazionale in 32 occasioni, prendendo parte ai Mondiali del '74 e del '78 e all'Europeo nel 1980. Dopo una brevissima parentesi come vice allenatore alla Pistoiese, è poi diventato opinionista tv dove con passione non tradiva mai la sua vera passione: quella per l'Inter cui è sempre rimasto legato.