Mauro Bellugi e le gambe amputate dopo il Covid: "Prenderò quelle di Pistorius"

L'ex calciatore di Inter, Bologna e Napoli negli anni '70 è ricoverato in ospedale dallo scorso 4 novembre perchè positivo al Covid

Mauro Bellugi (Archivio)

Mauro Bellugi (Archivio)

Roma, 22 dicembre 2020 - Amputate entrambe le gambe a Mauro Bellugi, ex calciatore di Inter, Bologna e Napoli negli anni '70 e vice allenatore della Pistoiese nel 1981-82. Ricoverato in ospedale lo scorso 4 novembre, risultato positivo al Covid, il 70enne Bellugi è stato recentemente sottoposto a intervento chirurgico per l'aggravarsi delle sue condizioni. A raccontare la notizia è il sito Altropensiero.net  di Luca Serafini. 

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"Mi ha tolto anche la gamba con cui feci gol al Borussia Monchengladbach", ha sottolineato, raccontando con la sua solita ironia come sia arrabbiato con il chirurgo: quella rete, l'unica della sua carriera, era passata alla storia perchè arrivò nella sfida degli ottavi di Coppa dei Campioni del 3 novembre 1971 tra l'Inter e i tedeschi, terminata 4-2 per i nerazzurri, dopo essere stata ripetuta per una lattina lanciata contro Boninsegna. (Divenne famosa come 'La partita della lattina', vinta dal Borussia 7-1, e poi annullata dalla giustizia sportiva europea a causa del lancio di un tifoso tedesco).

Ma l'amputazione di entrambi gli arti inferiori non ha frenato la voglia di vivere di Bellugi, e navigando su internet ha cercato e trovato le protesi migliori per riprendere a deambulare. "Prenderò quelle di Pistorius, così nei corridoi degli studi televisivi ti sorpasserò". Oggi è infatti opinionista per varie emittenti tv locali, fra cui la trasmissione Diretta stadio... ed è subito goal! di 7 Gold.

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Bellugi negli Anni Sessanta-Settanta era uno dei difensore, terzino o stopper, più apprezzati. Con la maglia della Nazionale è sceso in campo 32 volte nel periodo compreso tra il 1974 e il 1980. 

In Serie A ha vinto lo scudetto del 1970-1971 con l'Inter, ma allora, solo ventenne, non era titolare. Nel '74 passò al Bologna dove s'impose come stopper di classe. Ma il pilastro della difesa rossoblù di quegli anni nel '76 si dovette fermare per un grave infortunio al ginocchio. Non mancherà comunque ai Mondiali in Argentina con il ct Bearzot. Dopo 5 stagioni sotto le due torri e 111 partite, nel 1979 si trasferì al Napoli, per poi chiudere la carriera nella Pistoiese a trentun anni. Nella società toscana fu anche vice allenatore per un anno, prederendo poi la strada del piccolo schermo.